Mercoledì 24 Aprile 2024

Moto d’acqua, guerra ai centauri. Fermato il figlio (minore) di Beckham

Cresce l’utilizzo dei jet-ski, ma è caos sulle regole. Marsiglia prepara la stretta: in arrivo multe e sequestri come in strada

Moto d'acqua

Moto d'acqua

Non era proprio quello che immaginava per festeggiare, con la moglie Victoria e il resto della famiglia, il fidanzamento del figlio Brooklyn in Costiera Amalfitana. C’è stato infatti un inatteso fuori programma per David Beckham durante le sue vacanze in Italia, precisamente ad Amalfi.

Stando alla cronaca spiattellata, con tanto di “paparazzamento“ dal quotidiano britannico The Sun, l’ex golden boy del Manchester, del Real Madrid e del Milan è stato interrogato dalla Guardia di Finanza dopo che i suoi figli minorenni, Cruz di 16 anni e Harper di soli 10 anni, sono stati visti scorrazzare sulle moto d’acqua non lontano dallo yacht di famiglia.

"Bisogna avere diciotto anni per poter guidare una moto d’acqua in Italia. Appena Cruz e Harper Beckham hanno iniziato a fare jet-ski, è arrivata la motovedetta delle forze dell’ordine", ha raccontato un componente dell’equipaggio al tabloid inglese. L’interrogatorio secondo The Sun sarebbe durato all’incirca 45 minuti, anche se in realtà la chiacchierata tra le Fiamme Gialle e l’ex campione di calcio sarebbe stata più breve, una ventina di minuti, con toni pacati e conclusasi con l’inevitabile selfie con il goleador.

La vicenda della famiglia Beckham ripropone, tuttavia, il tema sull’uso improprio delle moto d’acqua e dei relativi rischi pericoli. In Francia è da tempo avviata una vera e propria crociata contro l’uso degli acquascoter che ormai vengono comunemente chiamati, dagli addetti ai lavori, con nomi di modelli delle varie case produttrici: Wave Runner, Jet Ski, o Sea-Doo.

La battaglia, ingaggiata Oltrealpe, dalla deputata di "En marche", Claire Pitollat, punta a trasferire, pari pari, in mare il codice della strada. Fermare, multare, e anche sequestrare jet-ski come si fa con le due ruote su terra, questo è l’imperativo della Pitollat che ha portato dalla sua parte i bagnanti del litorale di Marsiglia e dintorni atterriti dall’ultima moda che si sta imponendo tra i giovanissimi: il rodeo dei jet ski.

Perciò la deputata del partito del presidente Emmanuel Macron chiede a polizia e prefetti un giro di vite: fermo per controlli, multa per eccesso di velocità fino al sequestro del veicolo, che andrà a finire in un apposito deposito in mare.

E in Italia? Anche qui si chiede una stretta dopo lo stillicidio di morti (nel 2008 a Terracina ce ne furono tre in un solo incidente) e la crescita impetuosa di acrobazie in acqua. Una richiesta avanzata in primo luogo ai Comuni. Spetta agli enti locali emanare ordinanze per disciplinare il traffico e l’utilizzo di questi mezzi su acqua.

In ogni caso è competenza delle Capitanerie di Porto vigilare sulle poche regole generali, già attive, ma che sembrano però insufficienti per fermare i "pirati" in moto. Quali sono? Anzitutto per guidare un jet ski occorre essere maggiorenni, sostenere l’esame e conseguire la patente A. Una volta ottenuta è possibile utilizzare le moto d’acqua di giorno (è vietato usare le moto d’acqua di notte) se sussistono buone condizioni meteo, ma rispettando la distanza di 1 miglio dalla costa (1,6 km circa). È necessario quindi indossare il casco protettivo e il giubbotto di salvataggio. Occorre poi osservare i limiti di velocità fissati che, in genere, si aggirano attorno ai 20 chilometri orari.

Infine, per quanto riguarda l’Italia, è vietata la circolazione il prossimo 14, 15 e 16 agosto. Le multe generalmente partono da 2.100 euro e possono arrivare fino agli 8.263 euro, nei casi più gravi.