Venerdì 26 Aprile 2024

Migranti, naufragio vicino Lampedusa. I superstiti: "Almeno 20 dispersi"

Tratte in salvo 149 persone. Individuato in Messina il porto sicuro per la Ocean Viking

Migranti su un barcone (Ansa)

Migranti su un barcone (Ansa)

Roma, 23 novembre 2019 - Ennesimo naufragio di migranti. A meno di un miglio da Lampedusa un barcone si è ribaltato. Le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza hanno tratto in salvo finora 149 migranti. Il naufragio è avvenuto a circa un miglio dalla costa, tra la spiaggia dell'isola dei conigli e Cala Galera. La speranza è che in mare non ci sia più nessuno, ma i sopravvissuti dicono di essere partiti in 169, quindi - se il numero fosse vero - all'appello mancano venti persone. Al porto, dove sono stati trasportati i naufraghi, ci sono due uomini (un eritreo e un libico) disperati perché le loro mogli non sono mai arrivate sulla terraferma. Le motovedette continuano le ricerche con raffiche di Libeccio fino a 23 nodi e onde alte, nel buio pesto della sera, coadiuvate da un aereo che perlustra l'area e dalle forze dell'ordine che ispezionano la costa nell'ipotesi che qualcuno possa aver raggiunto l'isola a nuoto.

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Messina porto sicuro per Ocean Viking

Intanto Italia, Germania, Francia e Malta hanno congiuntamente richiesto alla Commissione europea l'attivazione della procedura di ricollocamento dei migranti a bordo della Ocean Viking. E' la prima volta che accade: l'intervento europeo viene sollecitato da tutti i Paesi che hanno condiviso il pre-accordo de La Valletta. E' un passo significativo in vista di una gestione realmente solidale dei flussi migratori che interessano la rotta mediterranea. Sulla scorta di tale richiesta è stato individuato in Messina il porto di sbarco. 

Chi invece non ha ancora un porto sicuro è la Open Arms. "Onde di oltre 4 metri previste in poche ore nel #Med. Continuiamo senza un porto sicuro dove far sbarcare le 73 persone che sono a bordo e senza autorizzazione per ripararci dal temporale. Questa è l'Europa oggi", scrive infatti la ong su Twitter.