Giovedì 25 Aprile 2024

Messina Denaro, sequestrati beni per 21 milioni a due imprenditori vicini al boss

I due erano attivi nell'edilizia

La scheda segnaletica di Matteo Messina Denaro

La scheda segnaletica di Matteo Messina Denaro

Roma, 17 novembre 2018  - Continua l'azione delle forze dell'ordine tesa a creare terreno bruciato attorno alla figura del boss latitante Matteo Messina Denaro. Polizia e Guardia di Finanza di Trapani hanno confiscato 52 appartamenti, 9 villini, 11 magazzini, 8 terreni, 19 garage, autovetture, conti correnti e società, per un valore stimato di circa 21 milioni di euro, a carico di due imprenditori ritenuti essere vicini a esponenti delle famiglie mafiose della provincia. I due imprenditori collusi con "Cosa nostra" sono attivi nell'edilizia, e hanno operato nel settore dei lavori appaltati da enti pubblici in Sicilia su mandato di Messina Denaro.

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Le indagini della Divisione Anticrimine, svolte congiuntamente dalla Divisione Anticrimine e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani, hanno evidenziato l'appartenenza dei due ad un gruppo di imprenditori che la mafia utilizzava da oltre un decennio per il condizionamento nelle fasi di aggiudicazione di appalti e nell'esecuzione delle opere e nelle forniture.

Su autorizzazione di Messina Denaro il vertice mafioso gestiva tramite gli imprenditori i meccanismi di controllo illecito sull'aggiudicazione dei lavori pubblici e sulla esecuzione dei lavori, versando una percentuale ai funzionari pubblici corrotti ed alla famiglia mafiosa di Trapani.