Lunedì 20 Maggio 2024

Mattia e Roberto Toson, la guerra tra bande ad Alatri e l’omicidio di Thomas Bricca

Svolta nel delitto del diciannovenne, ucciso a fine gennaio per uno scambio di persona

Frosinone, 18 luglio 2023 – Una guerra tra bande. C'è questo dietro la morte di Thomas Bricca, per il cui omicidio - a quasi sei mesi di distanza – sono stati arrestati Roberto Toson e il figlio Mattia. Peraltro il diciannovenne ucciso ad Alatri non era l'obiettivo dell'agguato messo a segno il 30 gennaio scorso, ma è rimasto vittima di uno scambio di persona in seguito a una spedizione punitiva dei Toson ai danni del marocchino Omar Haoudi.

Roberto e Mattia Toson, accusati dell'omicidio di Thomas Bricca (Ansa / Facebook)
Roberto e Mattia Toson, accusati dell'omicidio di Thomas Bricca (Ansa / Facebook)

"La ricostruzione degli eventi violenti del fine settimana (28-29 gennaio 2023) costituisce la chiave di lettura logica e univoca della sparatoria del 30 gennaio", spiega il gip di Frosinone nell'ordinanza cautelare. "È ragionevole affermare dunque che i Toson covassero sentimenti di vendetta verso gli avversari e, in particolare, verso Omar Haoudi che appare come il principale responsabile dell'aggressione collettiva del 29", prosegue il provvedimento del giudice che ripercorre dunque gli eventi che hanno preceduto il delitto.

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Il pomeriggio di sabato 28 gennaio nasce una colluttazione alla cui origine – ricorda il gip – ci sarebbe "uno scambio di espressioni offensive e di sguardi di sfida tra Roberto Toson, l'egiziano Bakrash Samem e Haoudi, nella discussione intervengono subito dopo i figli di Toson e alcuni loro amici; il giovane egiziano ha la peggio e riporta lievi lesioni".

Un nuovo scontro tra i due gruppi avviene il pomeriggio di domenica 29. Questa volta - si legge ancora nell'ordinanza - "la lite di strada coinvolge numerosi soggetti ed assume i caratteri di una vera e propria rissa: a quanto riferisce in modo dettagliato ed attendibile Omar Haoudi, interviene per cercare di pacificare gli animi Bruno Spada, spendendo esplicitamente con gli extracomunitari la propria veste di persona 'di rispetto' vicina ai Toson, ma la 'miccia' si accende nuovamente in maniera anche più pesante". "I due giovani Toson e un loro amico si fanno avanti con atteggiamento aggressivo, Spada fa cenno loro di allontanarsi e gli extracomunitari, apparentemente aizzati da Haoudi, si lanciano all'attacco in gruppo, ragionevolmente attuando una condotta preordinata (si nota infatti che alcuni di essi celano sotto i vestiti attrezzi idonei all'offesa); della rissa (la cui parte più violenta avviene al di fuori del campo di ripresa delle telecamere) fa le spese Francesco Dell'Uomo, fratellastro di Roberto Toson, che viene violentemente gettato oltre una balaustra e cade da alcuni metri riportato la frattura di un calcagno".

"Episodi di estrema violenza a seguito dei quali un componente del gruppo Toson ha riportato gravi ferite – ha spiegato oggi in conferenza stampa il procuratore capo di Frosinone, Antonio Guerriero – . Un affronto che Mattia e Roberto Toson, come emerge dall'ordinanza, hanno deciso di risolvere organizzando la spedizione omicida. Era l'unico modo per non perdere la loro credibilità sul territorio".

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Scatta quindi l'agguato ai danni di Haoudi, in cui però perde la vita Thomas Bricca la cui unica colpa è quella di trovarsi insieme al marocchino e di indossare, come lui, un giubbino chiaro. A sparare – sostiene adesso la procura – fu Mattia Toson, che "era solito esercitarsi presso il poligono di tiro", a dimostrazione della sua "particolare attitudine al tiro". Il padre invece guidava lo scooterone con cui venne raggiunto il luogo dell’agguato e, in seguito, utilizzato per la fuga.

Poche ore dopo aver esploso i colpi di pistola, il gruppo dei Toson "senza essere stato formalmente né invitato dalla Pg né ancora indagato" si presenta spontaneamente assieme al legale di fiducia presso i carabinieri per rendere dichiarazioni spontanee e, in qualche modo, "scagionarsi di accuse che ancora non erano state formulate dagli inquirenti". Ottenendo però – scrive nell'ordinanza cautelare il gip Antonella Bracaglia Morante – "l'effetto opposto di attirare su loro stessi l'attenzione dei pm". "Tutti in sostanza – si legge ancora – facevano riferimento alle risse dei giorni precedenti, riferendo di essere stati accusati sui social di essere i responsabili della morte di Thomas, proprio in quanto coinvolti negli scontri dei giorni prima, temporalmente e soggettivamente connessi con l'agguato mortale del 30 gennaio 2023, e cercando di firnire una loro versione dei fatti per rendere credibile la loro estraneità rispetto all'omicidio".

Le lunghe indagini hanno però dimostrato che i due uomini non erano dove avevano detto di essere. E a loro adesso viene contestato l’omicidio con l'aggravante dei futili motivi e della premeditazione.