Mercoledì 24 Aprile 2024

Massimo Fini: "Vecchio o no, ho il diritto di sfidare il virus"

Lo sfogo dello scrittore: "Per anni la politica ha esaltato gli anziani, ora ci vuole confinare in casa. È una condanna a morte"

Massimo Fini, 76 anni, è stata una delle firme più note de ’Il Giorno’ e de L’Europeo’

Massimo Fini, 76 anni, è stata una delle firme più note de ’Il Giorno’ e de L’Europeo’

Milano, 20 aprile 2020 - La provocazione è forte: "gli anziani sono i nuovi perseguitati, gli ebrei del Duemila". Ma, del resto, Massimo Fini è ontologicamente un anti politically correct. Da sempre. Cosicché , l’immagine degli ultra 65enni costretti "a uscire di casa con una stella gialla sul petto", aiuta a comprendere il dramma che gli anziani stanno vivendo da quando, prima Jean-Fancois Delfraissy e poi la presidente della Ue Ursula von der Leyen, hanno detto che "chi ha più di 65 anni dovrà rimanese confinato per mesi". Un’idea che al giornalista e scrittore non va giù. Lui che in queste settimane di lockdown si salva: grazie alla domestica ("una donna romena che parla benissimo italiano e che si prende cura di me"), alla segretaria ("che viene ogni giorno così posso continuare a scrivere") e a un piccolo segreto ("il vero piacere della vita)". Cosa la indigna di più? "Per anni ci hanno propinato il must che anziano è bello e ora ci dicono che siamo un fardello. Una dicotomia inaccettabile". Vi vogliono chiudere in casa e buttare via la chiave? "Sì, e tutto questo è particolarmente paradossale. Per decenni ci hanno fracassato con la storia che l’allungamento della vita era uno dei massimi traguardi della società. E, con la storia degli stili di vita (fai questo, non fare quest’altro), ci facevano vivere da vecchi anche quando eravamo giovani. E ora, per colpa di un virus, si scopre che l’anziano è un relitto. E ci vogliono confinare sine die". Lo fanno per proteggervi? "Ma mi facciano il piacere. Dovremmo impiccarli tutti al pennone più alto. Hanno fatto sulla vecchiaia dei peana da romperci i maroni e, adesso, ci dicono che siamo un peso". Lei si sente un relitto? "Ma neanche per idea. Per il momento sono sano, forte e ancora batto a braccio di ferro i ventenni, come il simpatico, palestrato, cameriere cubano-spagnolo, Ramiro, che lavora al Nhero e ogni volta che viene sconfitto prende a pretesto che non è concentrato perché deve badare ai clienti. Però è anche vero che essere vecchi non è poi così bellissmo". Che fa ci ripensa? "No. Riconosco che l’anziano nella società è un peso economico (i costi delle pensioni o dell’assistenza), psicologico per i figli (devono dividersi tra le proprie esigenze e gli affetti verso genitori e nonni) e, in fondo, anche per loro stessi (la vecchiaia è un momento penoso). Ma è proprio per questo che tale confinamento è inaccettabile, anticostituzionale". Perché? "L’articolo 3 della Costituzione recita che ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge’. Ma se li confini, non è più così. Questo è il difetto dell’illuminismo: è totalmente astratto, non guarda al concreto. Della Costituzione si è fatto strame da tempo, figuriamoci ora in tempi di pandemia". Per questo si ribella? "Sì, è un provvedimento privo di logica. Perché è vero che il vecchio può morire più facilmente del giovane, ma non è vero che infetta più del giovane. Se uno vuole correre il rischio, sono assolutamente fatti suoi. In una società moderna, laica, ‘ognuno è libero di fare ciò che vuole, nella misura in cui non nuoce agli altri’. Punto. Altrimenti gli anziani sono gli ebrei del Duemila: perseguitati". È anche un problema di salute, se l’anziano non si muove si blocca: gambe, polmoni cuore, testa finiscono per atrofizzarsi? "Sì, il movimento è decisivo: camminare veloce, andare in bici, nuotare. Un provvedimento di questo genere sarebbe una condanna a morte. Oltretutto la stessa scienza afferma, in uno studio del 2015 della Brigham Young University, che la solitudine uccide più del fumo. E se i figli escono, i vicini pure, l’anziano resta solo. E per di più in un ambiente chiuso: l’aria viziata di un appartamento è più pericolosa dell’aria all’aperto". Renzo Piano in un’intervista al Corriere ha detto che in questa quarantena bacia tutti i giorni sua moglie, Massimo Fini come vive la sua intimità? "C’è un trucco che non posso rivelare. Ma io che sono ufficialmente single, anche in questa quarantena, non mi astengo da nulla. Del resto un’attività sessuale è assolutamente benefica".