Venerdì 26 Aprile 2024

Lo schiaffo al Cavaliere Il Ppe annulla il vertice in programma a Napoli E Forza Italia insorge

Il leader dei popolari Ue censura le parole anti Zelensky: "Il supporto all’Ucraina non è facoltativo". Berlusconi contrattacca: "Allora aprite subito il tavolo per la pace". Imbarazzo del governo

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di Antonella Coppari

Nel Ppe volano gli stracci. Il capogruppo, Manfred Weber, cancella il vertice di Napoli e Berlusconi reagisce tanto stizzito quanto aggressivo: "Con il mondo sull’orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della Nato, vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l’Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo di pace". Non ci sta a passare per guerrafondaio, ma la sua sparata pro-Putin di domenica non poteva passare inosservata. Non a Bruxelles, non fra i Popolari: "È fuori linea". Dopo gli avvertimenti, Weber passa all’azione nel tentativo di mettere un punto fermo e, insieme, di governare la componente dell’Est europeo, che da tempo gli chiede fermezza nei confronti del leader di Forza Italia.

Con un tweet cancella la convention prevista dal 7 al 9 giugno a Napoli in vista delle elezioni del 2024, che avrebbe portato in città, con gli europopolari, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e Bill Gates. "A seguito delle parole di Berlusconi abbiamo deciso di annullare le giornate di studio a Napoli. Il supporto all’Ucraina non è facoltativo". Ci tiene però a chiarire che il problema è Silvio, non il partito: "Antonio Tajani e Forza Italia nel Ppe hanno il nostro pieno sostegno". Ma Tajani non si accontenta degli encomi: "Berlusconi è Forza Italia, Forza Italia è Berlusconi. Non condivido la decisione", protesta. Guida il fuoco di fila degli azzurri – convinti che a Bruxelles vogliano far fuori il loro capo, magari con l’aiuto di Giorgia Meloni – che culmina con l’affondo dell’ex premier: "Chiedo che il tavolo di pace venga subito messo all’ordine del giorno nel Ppe".

L’opposizione ci va a nozze: "I Popolari in Forza Italia non esistono", attacca l’europarlamentare renziano, Nicola Danti. Il Pd gongola: "Lo schiaffo certifica l’isolamento del governo", riassume Enrico Borghi.

Insomma, l’Ucraina si conferma uno spartiacque e una faccenda tanto delicata che non bastano i voti o le prese di posizioni ufficiali. Bisogna pesare ogni parola: a Kiev, in Europa e nel resto del mondo, sono attentissimi. La premier ovviamente non commenta: ci mancherebbe solo che si impicciasse dei panni sporchi di un altro partito, tanto più in una fase segnata da un’intesa attività diplomatica, segnata dalla telefonata con il presidente americano Joe Biden, annunciata dalla Casa Bianca per la prossima settimana. Ma il messaggio è rivolto anche a lei. Non che sulle posizioni del governo o di Fratelli d’Italia esistano dubbi, ma tra i suoi compiti c’è anche, ufficiosamente, quello di tenere a bada gli alleati. Su questo i leader internazionali non transigono. Si capisce dunque come tra le voci che circolavano negli ultimi giorni ci fosse anche quella, probabilmente infondata, di un crollo nervoso dopo l’esternazione bomba di Berlusconi come spiegazione dell’indisposizione.

Le tappe per chiarire subito la situazione sono due: la prima è il vertice sulla sicurezza di Monaco. Dopo il forfait della premier, oggi in Germania ci sarà solo il ministro degli esteri, Tajani. Si parlerà di guerra in Ucraina, e lui dovrà fornire tutte le rassicurazioni del caso. L’appuntamento clou è quello con Zelensky a Kiev. Quando? La data resta misteriosa per motivi di sicurezza, anche se non è escluso che, influenza permettendo, Giorgia voli a Varsavia lunedì per incontrare il leader ucraino martedì. Certo è che fra gli argomenti principali sul tavolo ci sarà la variabile impazzita del Cavaliere.