Venerdì 26 Aprile 2024

Le ricerche di Mattia Ritrovato lo zainetto, il papà: una stilettata "Ma io spero ancora"

Barbara, il sacco è spuntato a 8 chilometri da dove è sparito il piccolo. Il genitore: tornerò in quell’inferno per recuperare mio figlio. "Magari è svenuto o è scappato perché impaurito dall’alluvione"

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di Giacomo Giampieri

BARBARA (Ancona)

Un macabro scherzo del destino. Una coincidenza. O forse no. Lo zainetto del piccolo Mattia Luconi, il bimbo di otto anni ancora disperso dopo l’alluvione delle Marche, è stato trovato a pochi metri dal luogo dove, venerdì, era stato rinvenuto il corpo esanime della 17enne Noemi Bartolucci. La ragazzina era la figlia della 56enne Brunella Chiù, l’altra (e ultima) dispersa della tragedia ancomnetana. È iniziata così, ieri, la quarta giornata di ricerca di chi non ha ancora fatto rientro in quelle case flagellate dal fango e dall’acqua, dopo essere stato portato via dalla furia del Nevola.

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La cartella di scuola di Mattia era a otto chilometri dal punto esatto in cui, lui e la madre (la superstite Maria Silvia Mereu), sono stati centrati dalla piena del fiume. Lo hanno cercato ininterrottamente, anche quando il buio è sceso ad oscurare il marrone della melma che da giorni ha sovrastato i colori vivaci delle campagne dell’hinterland senigalliese. Il padre di Mattia, Tiziano Luconi, non si dà per vinto, dopo aver assistito da mattina a sera ai tentativi di trovare il bimbo: "Tornerò in quell’inferno, ma lo troverò vivo", ha detto profondamente colpito dal ritrovamento dello zaino. "Una stilettata, un fulmine a ciel sereno": non c’è comunque certezza che il piccolo si trovi nella stessa zona. Infatti, i soccorsi sono convogliati nell’azienda agricola Patti Vanocci che sorge sulla sponda del fiume lato Castelleone di Suasa, lungo la Corinaldese.

Lì dov’è stata ritrovata la vettura della mamma, travolta a Ripalta. I vigili del fuoco dei reparti più disparati, arrivati da tutta Italia, unitamente alle unità cinofile e al supporto dei droni, hanno scandagliato il vasto terreno coltivato a frutta e verdura, rimuovendo pile di tronchi e vegetazione, sperando che il bimbo fosse lì. Continueranno oggi, senza interruzione. Allo stesso modo di come continueranno le ricerche di Brunella, una donna amata e stimata da tutti a Barbara. La sua Noemi è stata ritrovata a otto chilometri dalla loro casa di contrada Coste, nel territorio di Corinaldo. Era riversa in un campo di una casa privata, trasformato dal fiume nel nuovo alveo visto che era a cento metri dal percorso naturale del Nevola.

Dunque, seguendo la stessa logica, i professionisti hanno setacciato la zona tra Corinaldo e Trecastelli, e anche quella più vicina a Barbara, a piedi (gli speleologi) e con gli elicotteri dotati di termoscanner per rilevare dall’alto eventuali presenze. Nulla, purtroppo. "Abbiamo ancora tante cose da fare insieme – ha sussurrato commossa l’amica di Brunella, Dorothée Benane –. Abbiamo già perso Noemi, non possiamo pensare di perdere anche lei". Simone invece, l’altro figlio 23enne della Chiù, si è salvato miracolosamente aggrappato ad un albero. Per lui, di recente, è scattata una raccolta fondi per ricostruire l’abitazione che condivideva con la madre e la sorella, per iniziativa del Molino Mariani dove il giovane lavora. In pochi giorni sono già stati raccolti 35mila euro.

I danni materiali sono ingentissimi per tutte le persone colpite, dall’alto Pesarese fino a Senigallia città. Ma con straordinario senso di solidarietà reciproca, anche gli alluvionati hanno a cuore la situazione delle due persone che non sono state trovate. La speranza è appesa ad un filo, i tentativi e gli sforzi collettivi si moltiplicano. Chi riparte dopo la devastazione lo fa con la morte nel cuore, il dolore per aver perso tutto, ma con i pensieri rivolti al piccolo Mattia Luconi e Brunella Chiù. Sarà un’altra lunga giornata di ricerche, che ieri è cominciata con il ritrovamento dello zainetto del bimbo a pochi metri da dove è stata ritrovata Noemi. È l’effetto del fiume che si ritira e disvela dettagli della tragedia. Un macabro scherzo del destino.