Giovedì 25 Aprile 2024

L’allerta di Nardella "Scissione pericolo reale"

Il sindaco toscano: ci serve un congresso vero e non una resa dei conti

"Se noi non troviamo una base comune di valori tra posizioni diverse che in questi anni si sono manifestate nel nostro partito, possiamo anche rischiare una scissione", dice il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il sasso che Nardella lancia nello stagno è pesante ma coglie nel segno. Lo spettro della scissione aleggia eccome, nel Pd. Il sindaco è Roma per la presentazione del suo libro, "La città universale" (La Nave di Teseo) e lo fa in un luogo prestigioso, la Stampa Estera. Per evitare che si arrivi a una scissione, continua Nardella, "noi dobbiamo costruire un perimetro di valori e ideali nei quali ci riconosciamo tutti. È questo lo sforzo che, secondo me,a fatto ora". "Troppe volte ho sentito ‘se vince Tizio o Caio me ne vado’. Si può fare un congresso così? – si chiede, preoccupato, Nardella – Ci deve essere un confronto intenso e serrato anche tra leadership ma deve avvenire sotto il tetto della stessa casa, senza minacce. Questo mi preoccupa, che nel vuoto di valori condivisi rischiamo di dividerci in una scissione alimentata dalle pressioni esterne".

Quanto alla sua candidatura – ad oggi ancora possibile, una strada tutta aperta, ma che non vede la sua ex area, Base riformista, appoggiarlo - come leader del Pd, aggiunge: "Arriverà quando sarà il momento, quando matureranno le varie opzioni politiche in campo". Traduzione: non è ancora arrivato quel giorno. Intanto, la prima cosa che serve al Pd "è ritrovare la sua identità e la sua autonomia, una sua forza. Se non apriamo subito un confronto su questi temi e partiamo, invece, con la corsa a candidarsi o ad appoggiare candidati senza avere chiaro il nostro orizzonte, rischiamo di dare una delega in bianco al segretario, chiunque esso sia, e consegnargli un partito senza anima e identità. Così il Pd rischia di affondare. La questione ‘tempi’ diventa vera e urgente quando perdiamo tempo e non dobbiamo perderne altro. Dobbiamo promuovere iniziativa politica di chi vuole mettere prima le idee. Non sprechiamo tempo: se fermi, il tempo diventa un macigno".

Nardella non si tira indietro neppure sulle future regionali. In merito alla situazione che si è creata in Lombardia, dove il Terzo polo appoggerà la corsa di Letizia Moratti, dice che "il Pd e il centrosinistra devono tirare fuori una proposta con la grande spinta dei sindaci lombardi dem che hanno avuto consenso e hanno vinto in quasi tutti i capoluoghi di provincia, un elemento di novità". Ma avverte, con un occhio rivolto anche al Lazio, che "è giusto cercare alleanze, ma più si alza la tensione nel negoziato e più ci rimettono tutti". Invece, su Firenze e Toscana, Nardella dice: "c’è una buona esperienza di governo col Terzo Polo e penso che sia interesse di tutti fare in modo che questa esperienza di governo possa continuare". Uno dei motivi, però, per cui la sinistra interna storce la bocca su di lui, ritenuto un ‘moderato’.

Ettore Maria Colombo