Mercoledì 24 Aprile 2024

La rappresaglia del Cremlino Espulsi 24 diplomatici italiani

Ma la Farnesina minimizza: i canali di dialogo con Mosca restano aperti

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Il Cremlino aveva annunciato una risposta analoga e così è stato. Ieri la Russia, infatti, ha dato seguito alla minaccia arrivata all’indomani del 5 aprile scorso quando l’Italia e diversi altri paesi europei avevano deciso di comune accordo di espellere decine di russi come risposta alla scoperta del massacro compiuto dai soldati russi nella città ucraina di Bucha. Ieri il governo russo ha annunciato l’espulsione di 85 dipendenti di ambasciate europee: tra questi ci sono 24 persone che lavorano nell’ambasciata italiana a Mosca. L’annuncio è stato anticipato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti da Maria Zakharova (foto), portavoce del ministero degli Esteri russo, e confermato dal premier italiano Mario Draghi. Al momento non si conoscono i nomi degli italiani espulsi, e si sa solo che l’ambasciatore Giorgio Starace ieri mattina è stato convocato dal ministero degli Esteri russo per ricevere la comunicazione della decisione. Draghi ha commentato l’espulsione dicendo che è "un atto ostile", ma sottolineando anche che non bisogna assolutamente interrompere i rapporti diplomatici con la Russia "perché se si arriverà alla pace ci si arriverà attraverso quei canali diplomatici". "Sono convinto – ha commentato da parte sua il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio – che la nostra ambasciata a Mosca, oltre a restare pienamente operativa, sarà sempre più importante nel mantenere il canale aperto con le istituzioni russe e quindi continuare a lavorare per una de-escalation e la pace".

Gli altri paesi europei coinvolti nelle espulsioni sono Francia e Spagna. Intanto si apprende che la Duma sta valutando la possibilità di votare il ritiro della Russia dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e dal Wto (Organizzazione mondiale del commercio).

Red. Est.