Mercoledì 24 Aprile 2024

La proposta dell’Abi Priorità a imprese e lavoro Subito un decreto legge per gli incentivi fiscali

Non possiamo aspettare anni, va anticipata una parte del disegno di legge delega. L’ha detto anche la Bce: si intravedono i primi segnali di aumento del rischio credito.

La proposta dell’Abi  Priorità a imprese e lavoro  Subito un decreto legge  per gli incentivi fiscali

La proposta dell’Abi Priorità a imprese e lavoro Subito un decreto legge per gli incentivi fiscali

di Antonio

Patuelli

Il Pnrr, più rilevante del piano Marshall, ha difficoltà nel realizzare tempestivamente i programmi, decisi in Italia e concordati a Bruxelles, che sono rallentati soprattutto dall’infinita legislazione italiana, frutto di un modo pluridecennale di approvare nuove leggi, sovrapponendole alle vecchie senza abrogarle esplicitamente e senza semplificare le normative. Gli importantissimi investimenti previsti nel Pnrr, e gli altri stanziamenti dell’Unione europea o delle istituzioni italiane, debbono essere paralleli anche a molto ingenti investimenti privati che occorre siano stimolati il più possibile. In tal senso si muoveva il disegno di legge delega di riforma fiscale che non è entrato in vigore perché è stato approvato in un solo ramo del Parlamento nella scorsa legislatura anticipatamente sciolta.

Ora sta iniziando il cammino del nuovo disegno di legge delega di ampia riforma fiscale, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, e che ora attende di iniziare il lungo percorso di lavori parlamentari previsto per un disegno di legge delega che è diversissimo sia da un decreto legge, che entra immediatamente in vigore, sia da un disegno di legge ordinario, che entra pienamente in vigore dopo l’approvazione del Parlamento, la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Invece l’articolo 76 della Costituzione dispone che "l’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti": questo è il metodo per realizzare la riforma fiscale che è stato prescelto sia nella scorsa legislatura, sia nella nuova.

Ma è molto complessa la procedura prevista dall’art.76 della Costituzione, poiché il Parlamento deve innanzitutto discutere in Commissione e poi in Aula di ciascuna Camera l’ampissimo testo di principi e criteri che, una volta approvato, incarica il Governo ad emanare entro i successivi ventiquattro mesi i decreti legislativi contenenti i dettagliati articoli che concretizzeranno la revisione del sistema fiscale che, prima di entrare in vigore, dovranno poi essere anche esaminati dal Parlamento per pareri obbligatori, anche se non vincolanti.

Insomma, pur essendo una priorità inserita nel Pnrr, le nuove norme fiscali potranno entrare in vigore solo fra qualche anno, mentre è ora assolutamente inderogabile la necessità e l’urgenza di adottare e far entrare in vigore subito nuove norme per aggiornare e ampliare gli incentivi fiscali per le imprese per sostenere lo sviluppo e l’occupazione, favorendo la competitività delle aziende ed anche per aumentare l’attrattività dell’Italia per gli investitori anche esteri. Quindi occorre che una parte del disegno di legge delega di riforma fiscale venga anticipato con un decreto legge per rendere immediatamente operative le ulteriori misure di incentivo fiscale per gli investimenti delle imprese e, conseguentemente, per sostenere l’occupazione.

Si tratta di una lotta innanzitutto contro il tempo: anche la Banca centrale europea ha recentemente autorevolmente sostenuto che sussistono "rischi derivanti dall’indebolimento del contesto economico" che potrebbero creare difficoltà alle imprese, quando conseguentemente "vi sono i primi segnali di aumento del rischio di credito" per le banche.

Quindi, prima che si innesti una nuova recessione, che va assolutamente evitata con ogni energia, è indispensabile che siano subito varate ed entrino ora in vigore le più ampie misure di incentivo fiscale per gli investimenti delle imprese, utili per lo sviluppo e l’occupazione.

*Presidente Associazione bancaria italiana