Venerdì 26 Aprile 2024

La figlia di Schettino: "Mio padre in silenzio, rispettiamo le vittime"

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"È sotto gli occhi di tutti che mio padre sta espiando la sentenza in religioso silenzio e pertanto, nel rispetto delle vittime, invito" anche gli altri "a fare altrettanto". A dieci anni dal naufragio della Costa Concordia al Giglio, parla la figlia dell’ex comandante della nave Francesco Schettino (condannato a 16 anni), Rossella e chiede che l’anniversario "non sia un evento da celebrare ma una triste ricorrenza, che non dovrebbe lasciare spazio ad autocelebrazioni né generare onde emotive, che potrebbero essere dannose per il sereno prosieguo degli iter giudiziari". "A distanza di anni", Gregorio de Falco dovrebbe mantenere un "religioso silenzio" sulla vicenda o, "in alternativa", avere "uno slancio intellettuale che gli farebbe solo onore, ammettendo che nella concitazione degli eventi avrebbe potuto non comprendere che la nave si era abbattuta", dice Rossella. "È incomprensibile – sottolinea la donna – che nell’immediato dell’incidente sia stata divulgata la sola telefonata delle 01.46 (quella del ‘vada a bordo c...’, ndr) tralasciando la diffusione degli audio delle 00.17 e delle 00.30". Perché se quegli audio fossero stati diffusi, sostiene Rossella Schettino, "proverebbero sia l’improvviso abbattimento della nave sia le richieste di mio padre di spostare i soccorsi sul lato dove a causa dell’abbattimento erano cadute le persone in mare al fine di pattugliare l’area".