Venerdì 26 Aprile 2024

La denuncia del Papa: "Cure e farmaci in Italia? C’è chi fa fatica ad averli. È un’eutanasia nascosta"

L’allarme del Pontefice: pagare il ticket per alcuni è un problema

Reduce dal suo nuovo ricovero al policlinico Gemelli di Roma, Papa Francesco lancia un grido di allarme per le persone che in Italia non riescono a curarsi. Francesco ha denunciato "Il ritorno della ‘povertà di salute’" che "sta assumendo in Italia proporzioni importanti, soprattutto nelle regioni segnate da situazioni socio-economiche più difficili", facendo così emergere di essere informato anche sulla riforma delle autonomie, ‘madre’, secondo chi l’avversa, di nuove diseguaglianze.

"Ci sono persone – ha detto Bergoglio nell’udienza con l’Associazione religiosa istituti socio-sanitari – che hanno difficoltà di accesso ai servizi sanitari a causa di lunghissime file di attesa, anche per visite urgenti e necessarie". In effetti Francesco, prima in occasione del suo ricovero per un intervento al colon nel luglio del 2021, poi proprio in occasione dell’ultima degenza di due settimane fa dopo il malore che lo ha colpito al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, ha avuto occasione di approfondire direttamente con i medici e tutto il personale del grande nosocomio romano (un’eccellenza della Capitale, ma anche quasi una vera città ospedaliera dove si toccano con mano i tantissimi problemi legati alle necessità sanitarie di tutti), proprio le emergenze legate alla sanità, acuite dalla lunga crisi pandemica in cui migliaia di persone hanno saltato controlli e check up.

"Ci sono persone per le quali – ha detto ieri – anche il pagamento di un ticket è un problema", ci sono "lunghissime liste di attesa" ma soprattutto le persone "sono costrette a viaggiare per trovare cure adeguate che non vengono garantite nella propria Regione". Altro appello rilanciato dal Papa quello contro "l’eutanasia nascosta". "Un anziano deve prendere queste medicine e se per risparmiare non gli danno queste medicine. È una eutanasia nascosta e progressiva".

La sanità cattolica ha allora un ruolo insostituibile: quello di garantire le cure ai più fragili della società. "Come Chiesa – la sua raccomandazione finale – siamo chiamati a rispondere soprattutto alla domanda di salute dei più poveri, degli esclusi e di quanti, per ragioni di carattere economico o culturale, vedono disattesi i loro bisogni. Questi sono i più importanti per noi".