Giovedì 18 Aprile 2024

Ippocrate.org chiude. Il fondatore del sito: "Sospesi i medici"

Rango: "La maggior parte dei medici sono stati sospesi perché non si sono vaccinati"

Roma, 3 dicembre 2021 - Chiuso Ippocrate.org, un sito di riferimento per i no vax che forniva aiuto ai pazienti da remoto, consigliando alcune contestate terapie domiciliari contro il Covid. Il centro assistenza online fondato da Mauro Rango, parallelo ma distinto dal popolo delle Terapie Domiciliari dell'avvocato Erich Grimaldi, si era fatto conoscere a inizio 2020 per un messaggio Whatsapp in cui proponeva l'utilizzo del plasma iperimmune contro la pandemia.

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L'annuncio sui social lo ha fatto lo stesso Rango, in maniera polemica: "E' stata chiusa l'assistenza di Ippocrate perché la maggior parte dei medici, quasi tutti, sono stati sospesi e non possono esercitare neppure in telemedicina. Sono stati sospesi perché non si sono vaccinati. Sono stati sospesi perché hanno curato più di 60 mila persone a casa, lasciate sole, con Tachipirina e vigile attesa, che non avevano nessun altro a cui rivolgersi se non a uno dei nostri medici per telefono".

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I medici di del sito Ippocrate consigliavano trattamenti contro il Coronavirus con l'utilizzo di controversi medicinali come l'Idrossiclorochina, l'Ivermectina e la Colchicina. Questi farmaci, si legge nelle liberatorie fornite dallo stesso Ippocrate, venivano eventualmente accompagnati da un anticoagulante, corticosteroidi e altri farmaci "che siano necessari, secondo criterio specializzato". Ma queste cure anti Covid, non solo non erano efficaci ma erano dannose. 

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La stessa Idrossiclorochina tanto pubblicizzata al tempo dal presidente Usa Trump e da quello brasiliano Bolsonaro, è un antimalarico ed è stato bocciato dopo diversi studi clinici. Peggio ancora l'Invermectina, che è un antiparassitario utilizzato in veterinaria. La FDA statunitense, che ne nega l'ultilità, su Twitter ha semplicemente sottolineato a chi intendeva usarla: "Non sei un cavallo".

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Ma i mancati benefici, o peggio l'insorgere di altre patologie, venivano coperti proprio con la liberatoria, infatti il paziente firmava un testo dove esonerava il "medico curante da ogni responsabilità civile, penale e morale per effetti collaterali che dovessero conseguire all'applicazione del suddetto approccio terapeutico (in particolare per ciò che concerne i farmaci off label, il cui uso, ad oggi, è sconsigliato, ma non vietato) assumendosene in pieno gli eventuali rischi".