Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Terzo Polo "Insieme voliamo alto il voto utile è il nostro" Obiettivo 10 per cento

Azione e Italia viva chiudono la campagna sulla terrazza del Gianicolo. Renzi e Calenda: "Abbiamo litigato, ma non davanti ai giornalisti"

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di Giovanni Rossi

Il Terzo polo vola alto. Con il tandem Azione-Italia Viva e lo stemma di Renew Europe. Dalla terrazza del Gianicolo con vista senza pari, Carlo Calenda e Matteo Renzi aggrediscono l’oggi e il domani. "Ci aspettiamo un voto intelligente degli italiani, l’unico voto utile è quello per il Terzo polo, per andare avanti con metodo Draghi, agenda Draghi e con Draghi. Abbiamo visto cosa è la coalizione di destra, tra Berlusconi dichiaratamente putiniano, Salvini e Meloni. Il Pd non sappiamo ancora cosa vuole fare, quindi c’è un unico modo per tenere il Paese in sicurezza, votare il Terzo polo", dichiara Calenda.

Il Gianicolo è una selva di bandiere. Facce da borghesia romana e volontari giovanissimi. Calca per sedersi e solo posti in piedi quando protagonisti e protagoniste della fusione liberal-riformista guadagnano il parterre. Mara Carfagna arriva con Maria Stella Gelmini, Maria Elena Boschi saluta Raffaella Paita, Elena Bonetti si intrattiene con Luigi Marattin. E poi ci sono i fedelissimi del leader. Traspare che le varie tribù non sono ancora del tutto amalgamate. Ma convinte sì: della qualità della sfida, dell’unità dei messaggi, dei bersagli inevitabili. "Quella leader di destra nega i diritti delle donne", è il Carfagna-pensiero su Giorgia Meloni. Gelmini: "Non siamo un cartello elettorale", mentre Bonetti rivendica Family Act e mutuo casa agli Under 35.

Calenda bomber, Renzi suggeritore con licenza di graffio. "Il Gianicolo e la Repubblica romana erano un po’ troppo anticattolici per i miei gusti... Ma alla fine la conclusione è che si fa qui, ormai io sono nella versione del passo indietro", è il cabaret dell’ex premier: "Molti scommettevano su quando avremmo litigato io e Calenda. Abbiamo litigato, ma non ve lo abbiamo fatto vedere. E siamo qui a dire che il Terzo polo rappresenta l’unica novità di questa campagna elettorale". Il Pd di Letta? "Forse vince le elezioni nel Metaverso". Conte? "Dopo i morti di Senigallia dovrebbe spiegare perché appena arrivato a Palazzo Chigi chiuse l’unità di missione sul dissesto idrogeologico". Di Maio? "Si è arrabbiato con Carlo che l’ha chiamato ’bibitaro’. L’importante è che al prossimo giro nessuno lo chiami ’ministro’". Pubblicità sondaggi vietata. "Quindi non vi posso dire che faremo un gran risultato. Se prendiamo più del 10% credo ci siano le condizioni per riportare Draghi a Palazzo Chigi". Poi su Sky: "La Meloni non è sorella d’Italia, è nipotina di Orban. Se governa, noi siamo all’opposizione; se c’è Draghi, noi siamo al governo indipendentemente da chi ci sta". Ancora: "Ho mandato a casa Letta perché aumentava le tasse. E ho fatto bene".

Calenda attacca Berlusconi: "Vai a fare altro". Poi silura Salvini: "Flat tax e presidenzialismo sono balle". Meloni per dessert: "Si sente pronta come premier? Pure io, ma Draghi è meglio". E chi la sogna leader "perché simpatica", poi non si stupisca se "in quattro mesi" l’Italia si ritrovasse commissariata "come nel 2011". Denuncia: "Sanità e scuola stanno crollando sotto i nostri occhi. Basta gioco delle tre carte con reddito di cittadinanza e bonus facciate". Ultimo appello agli indecisi: "È il momento di rimettere insieme il Paese".