Venerdì 26 Aprile 2024

Il prof e l’allieva minorenne Per il giudice non c’è reato "Tra loro è vero amore"

di Alessandra Codeluppi

Una quarantina d’anni lui, il professore. Appena quindici lei, l’allieva. Un amore tormentato, proibito, macchiato dal terribile sospetto di una violenza sessuale, poi scandagliato e soppesato da avvocati e magistrati. Alla fine, un verdetto. Non fu plagio, non fu violenza. Solo amore. Una di quelle storie che prendono tutti in contropiede. Nient’altro. L’amore tra la ragazzina e colui che era stato il suo insegnante alle medie era scoppiato qualche tempo dopo la scuola: secondo quanto ricostruito, lei aveva compiuto 15 anni. Il quarto di secolo che divideva i due innamorati non era stato d’ostacolo né per lei, né per lui. Poi si erano addensate le nubi. Il medico di base della minorenne aveva denunciato un terribile sospetto, cioè che lei potesse avere subito violenza sessuale. Così era venuta a galla quella relazione segreta. A ruota avevano sporto querela i genitori, intimoriti per la figlia. Il pubblico ministero Maria Rita Pantani aveva aperto un fascicolo d’inchiesta e incaricato una consulente psicologa. Anche la famiglia ne aveva nominato uno proprio. Le conclusioni sono state opposte. Nel frattempo, erano entrati in gioco anche i servizi sociali. La professionista assoldata dalla procura ha escluso che il consenso della ragazza sia stato viziato: "Lei presenta buone capacità riflessive e sviluppate competenze affettive. Non versava in condizioni di inferiorità psichica". Ed è stato escluso pure l’abuso di autorità. "Pacifico che la loro relazione sia stata e sia consensuale", scrive il pm nella sua richiesta di archiviazione: "La madre stessa aveva riferito che quando lui aveva frequentato la casa per dare lezioni private, i due non erano mai rimasti soli. E i primi approcci sessuali erano avvenuti al di fuori delle mura domestiche e durante libere uscite della ragazza". Dunque, secondo il pm, la ragazza non è stata vittima: "Era solo affascinata, probabilmente, dall’idea di intraprendere una relazione con un uomo ben più maturo". Quindi "non vi fu plagio" da parte del prof, "ma solo una personalità che necessita di percepire l’affetto delle persone che sente vicine". Il pm aveva comunque espresso "preoccupazione" per la tendenza dell’indagato "a essere attratto da minorenni e a porre like alle ragazzine": cosa che "esula però dalla rilevanza penale". Di parere opposto il consulente dei genitori. L’esperto li aveva indotti a chiedere un’ulteriore perizia. Una domanda che il gip Dario De Luca, facendo proprie le considerazioni della procura, ha bocciato: archiviato il fascicolo a carico dell’insegnante. Fine. "I genitori esprimono grande delusione – dichiara l’avvocato Francesca Corsi – perché a loro dire non è stata accertata la verità dei fatti. Ritengono tutt’oggi che l’ex professore abbia plagiato la loro figlia". Ragioni del cuore e giudiziarie sembrano a oggi divergere.