Giovedì 25 Aprile 2024

Il pirata è in Germania Falciò Rebellin un mese fa Non è mai stato arrestato

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Il camionista tedesco che ha ucciso Davide Rebellin è ancora libero. L’incidente il 30 novembre scorso in una rotatoria a Montebello Vicentino. Da allora, pur essendo stato identificato il conducente che dopo l’impatto aveva fatto perdere le tracce di sé, tutto è rimasto fermo alle immagini della bici accartocciata e distrutta sull’asfalto, del velo che copriva il corpo del corridore. Non ci sono state conseguenze legali per l’uomo che è ancora in libertà nonostante il gravissimo episodio e i precedenti: nel 2001 aveva patteggiato per l’omissione di soccorso che gli era stata imputata, nel 2014 gli era stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. La legge in Germania non è così severa come in Italia quanto a reati stradali (quello di omicidio non esiste): ecco perché una volta resosi conto di quel che era successo a Rebellin, il 62enne Wolfgang Rieke aveva subito lasciato il luogo dell’impatto. Se fosse rimasto in Italia, sarebbe stato arrestato. Il camionista, che lavora per un’impresa di spedizioni del fratello, è indagato per omicidio stradale. Null’altro gli è successo, né sono stati presi provvedimenti nei suoi confronti, né il mezzo che guidava allora è mai stato sequestrato. L’ordinamento tedesco – almeno nel suo caso – non lo prevede. A confermarlo è l’avvocato che lo rappresenta, Andrea Nardin: "Per adesso il mio assistito rimane solo indagato, senza alcuna misura". Si attendeva la richiesta di un mandato di arresto europeo. "Credo sia una possibilità ormai da togliere", ha aggiunto l’avvocato. Una super consulenza sarà spedita ai legali e farà da prologo alla perizia che porterà ancora una volta gli inquirenti sul luogo dell’incidente per ricostruire la dinamica di quell’impatto mortale. Cosa è successo al Tir guidato dal camionista? "Da quel che so – ha spiegato Davide Picco, legale della famiglia Rebellin – al mezzo sarebbero state semplicemente scattate delle foto da parte della polizia tedesca".

Marco Principini