Giovedì 25 Aprile 2024

Il Papa va a casa di Becciu e lo riabilita

Il rito del giovedì santo, con la Lavanda dei piedi, celebrato nell’appartamento del cardinale licenziato. Il Vaticano: "Non ci meraviglia"

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di Nina Fabrizio

Congedandosi sulla porta senza targhetta al quarto piano del cinquecentesco palazzo dell’Ex Sant’uffizio – simbolico quanto non mai, visto che ospitava l’Inquisizione –, trascorsa un’ora abbondante insieme per la celebrazione del rito più sentito di tutta la Settimana Santa, Bergoglio solo all’ultimo, nel silenzio in cui è avvolto il Vaticano all’imbrunire, ha pronunciato la vera musica per le orecchie del suo ex amico fraterno, Angelo Becciu: "Può far sapere lei alla stampa del nostro incontro". Papa Francesco, in un gesto sorprendente, tenuto scrupolosamente riservato per tutto il giorno, ha celebrato ieri alle 17 la messa in Coena domini con il rito della Lavanda dei piedi, nell’appartamento dell’ex Sostituto e poi prefetto della Congregazione dei Santi, Angelo Becciu, l’ex cardinale da lui stesso portato in palmo di mano per anni e poi umiliato con l’espulsione choc dal Collegio cardinalizio, dopo le notizie apparse sui media sugli affari da capogiro della Segreteria di Stato a Londra. È la riabilitazione che Becciu tanto cercava, dopo essere stato travolto dallo scandalo? Si è trattato di "un gesto di paternità", è l’unico commento che filtra in serata da una fonte non ufficiale riconducibile all’entourage papale. Da giorni gli osservatori vaticani si chiedevano dove e con chi Bergoglio avrebbe celebrato il Giovedì Santo, in era pre Covid dedicato a migranti, ai detenuti delle carceri minorili, alle donne vittime di tratta. Chi avrà lavato i piedi a chi ieri pomeriggio? Quale fratello si sarà inginocchiato umilmente ai piedi dell’altro per cospargere gli arti inferiori con olio e profumi come Maria fece con Gesù poco prima della Passione? Forse questi dettagli non si conosceranno mai, nessuno saprà con certezza se il Papa si è solo accomodato nel grande salone rimesso a nuovo da Becciu con piccoli lavori di restauro, se ha notato i mobili di antiquariato acquistati con raffinato gusto sulle aste su Internet, se gli è caduto l’occhio sull’enorme e magnifico presepe parcheggiato nell’angolo sinistro, quello opposto alla finestra con vista mozzafiato su Roma. E ancora, se i due, partecipando un rito così solenne, saranno scesi nei dettagli della storia della gestione dei fondi.

Chi conosce Becciu pensa che l’ex cardinale sardo abbia avuto l’occasione per scusarsi col Papa per non averlo tenuto informato di operazioni finanziarie in corso che comunque avvenivano, come spesso ha cercato di ripetere ai suoi collaboratori nei giorni più drammatici dello scandalo, con l’avallo dei superiori. Becciu per ora rimane fuori dal Collegio, privo del diritto di voto in conclave, la prerogativa più ambita da ogni porporato. Ma quello che più gli stava a cuore, ha sempre confidato, era che gli si restituisse quella che nel codice canonico si chiama "la buona fama", cioè l’onore.