Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Papa e il pranzo di famiglia Agnolotti e caffè con la cugina Carla

Francesco ad Asti, nei paesi di origine del papà emigrato in Argentina. Bagno di folla sulle note del tango. La festa per il compleanno della parente: "Che bello rivederti, ma per i 90 anni non si piange"

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di Giovanni Panettiere

Pranzo di famiglia in pieno stile piemontese per papa Francesco nell’Astigiano delle sue origini. Seduto a capotavola, al fianco della cugina che festeggiava 90 anni. Un incontro privato, informale nella prima delle due giornate papali in Piemonte durante la quale il Pontefice non ha voluto dimenticare anziani e bambini di Portocomaro e Tigliole, assiepati lungo le strade e nelle piazze per vedere da vicino Bergoglio. O meglio ’Giorgio’, come tutti lo chiamano sulle verdi colline astigiane, giunto per la prima volta da quando è seduto sul soglio di Pietro nei luoghi della famiglia del padre che nel 1929 emigrò in Argentina. Paesi che da arcivescovo di Buenos Aires il gesuita ha visitato in più occasioni.

Di fronte a un Papa fiero del suo sangue piemontese, sulla tavola della casa dell’anziana cugina, a Portocomaro, non potevano certo mancare i piatti della tradizione culinaria. Ideatrice del menu, la stessa festeggiata, Carla Rabezzana, che ha fatto sentire all’illustre parente e agli altri cinque commensali il calore di una volta. Il pranzo è stato aperto da un’insalata russa e da un sufflé di prosciutto, seguiti dai classici agnolotti del plin, chiamati così perché, per prepararli, la pasta deve essere pizzicata (plin in dialetto significa appunto pizzicotto). Per secondo spazio a un gustoso arrosto con contorno di verdure. E per finire il bonet, un dolce tipico delle Langhe. Si tratta di un dessert al cucchiaio a base di latte, uova, cacao, amaretti e liquore, solitamente rum. Bonet, in piemontese, significa cappello e nell’antichità rappresentava il berretto da notte. A innaffiare le pietanze un Grignolino, il vino tipico dell’Astigiano.

Ricordi, confidenze e alla cugina Carla, che l’abbracciava al suo arrivo in casa con le lacrime agli occhi, da papa Francesco anche un affettuoso monito: "Bello rivederti, per i 90 anni non si può piangere". In precedenza il Pontefice, poco dopo il suo arrivo a Portocomaro in elicottero da Roma, si era incontrato con altri due cugini, Nella e Armando Bergoglio, gli ultimi parenti che portano il cognome del suo papà. Con entrambi si sente spesso al telefono dal suo appartamento a Santa Marta. Nella piazza di Portocomaro il bagno di folla con l’omaggio della banda del paese che per ’Giorgio’ ha suonato il tango. Dopo il pranzo piemontese Francesco ha raggiunto una casa di riposo. Qui, seduto in carrozzina, si è intrattenuto a conversare con ciascuno degli ospiti e ha impartito una solenne benedizione.

Quindi di nuovo in famiglia, stavolta nella vicina Tigliole, raggiunta in auto. A casa della cugina Delia Gai, Bergoglio, che, si sa, è un amante del mate, si è concesso un caffé. Come dire, il giusto tocco finale di una giornata del cuore per un Papa argentino che non dimentica le radici italiane. E che, non a caso, come primissimo atto della sua visita in Piemonte – oggi la messa e l’Angelus nella cattedrale di Asti –, si è raccolto in preghiera nella chiesina della Beata Vergine degli Angeli, là dove anche i suoi avi ’guardavano’ a Dio.