Mercoledì 24 Aprile 2024

Il padre-padrone della Russia e i conti con la Ue

Roberto

Giardina

La Russia è un grande paese e il padrone sono io. Ha affermato in sintesi Putin, ma ci ha impiegato tre ore e 42 minuti, ieri nel suo appuntamento annuale con il popolo, in cui risponde ai cittadini secondo la formula: domande concise risposte senza fine. "Via col Vento" dura 4 minuti di meno, ma lo Zar è conciso in confronto a Fidel Castro, che detiene sempre il record del discorso più lungo alle Nazioni Unite, 4 ore e 29 minuti, il 29 settembre del 1960. Il Lider Maximo batté se stesso all’Avana nel 1986, con sette ore e dieci minuti. Battute a parte, Putin è stato chiaro. Secondo la riforma costituzionale, da lui voluta in aprile, potrebbe presentarsi alle presidenziali nel 2024, e ancora nel 2030, a 81 anni. Perché no? In fondo, è l´età che avrà Joe Biden alla fine del mandato. Ma pensa al successore: "Arriverà il momento, e spero che potrò affermare che questa o quella persona è degna di guidare questo meraviglioso paese". Farà come Eltsin che le passò il potere? gli hanno chiesto. Un grave errore: "Boris non mi passò questa carica", ha ricordato, "sono stato eletto dal popolo nel Duemila con il 52,9 per cento dei voti. La Russia è una democrazia è tocca ai russi scegliere. Non ci sono persone insostituibili. La mia responsabilità è dare i giusti consigli a quelle persone che correranno per la presidenza". Putin ha denunciato la provocazione del 23 giugno, quando una nave da guerra britannica ha violato le acque territoriali innanzi alla Crimea. Un atto studiato da tempo insieme con gli americani. Negato da Londra, sbugiardata davanti al mondo. Ed è preoccupato per la minaccia della Nato in Ucraina. "Ma l’Europa ha voglia di Russia", ha aggiunto, sempre con molte parole. Frau Angela e Macron hanno proposto un vertice con lui, qualcuno è contrario. Ma per la pace non si può dimenticare la grande Russia. E a Mosca comanda Putin, finché vorrà.