Giovedì 25 Aprile 2024

Il governo italiano rassicurò gli Usa sul rischio di fuga: ha il braccialetto

Il governo italiano  rassicurò gli Usa  sul rischio di fuga:  ha il braccialetto

Il governo italiano rassicurò gli Usa sul rischio di fuga: ha il braccialetto

Si salvi chi può. Volano gli stracci nel tutti contro tutti dopo la figuraccia internazionale della fuga dell’imprenditore russo Artem Uss (foto) dai domiciliari (con braccialetto elettronico) e il suo misterioso rientro in patria con tanto di beffardo ringraziamento pubblico da parte del padre oligarca al suo presidente Putin. Quando l’imprenditore russo Artem Uss, lo scorso 2 dicembre, venne posto ai domiciliari, il ministero della Giustizia non solo non chiese, come era nei suoi poteri, un aggravamento della misura, ma rispondendo ad una lettera con cui il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva evidenziato il rischio di fuga, rassicurò che la decisione più idonea era di esclusiva spettanza della Corte d’appello di Milano e che era stata comunque resa più sicura con l’applicazione del braccialetto elettronico. Sono due passaggi chiave della relazione inviata al ministero dalla Corte dopo la richiesta di chiarimenti del ministro della Giustizia Carlo Nordio. A stretto giro di posta, nel pomeriggio il Ministero ha replicato di aver chiesto ai magistrati la custodia cautelare in carcere il 19 ottobre. Misura che era stata già disposta il giorno prima dal giudice che aveva convalidato l’arresto. Intanto, la Procura generale milanese ha chiesto informazioni alla Procura su uno dei tanti punti oscuri di questo caso: dall’arresto fino al 13 marzo, infatti, a Uss non vennero sequestrati due telefoni e le carte di credito, come aveva chiesto con una rogatoria l’autorità giudiziaria americana.

M.Cons.