Mercoledì 24 Aprile 2024

Il coraggio di chi non resta indifferente

Armando

Stella

Nella cronaca dei fatti bisogna sforzarsi di guardare le reazioni. Il 68enne che si prende una coltellata per difendere una giovane coppia dal rapinatore. Il cliente del bar che attraversa la strada e affronta l’ubriaco con il coltellino in mano. Il sangue che resta sul marciapiede di viale Brianza, mentre i feriti vengono caricati sulle ambulanze, è quello delle persone che hanno ignorato la tentazione di voltarsi dall’altra parte. Succede spesso così, anzi, succede quasi sempre così. Sono frazioni di secondo, il tempo di reazione: coraggio o rassegnata indifferenza. Il lunedì drammatico di Milano – il raid di un cacciatore di telefonini, cinque assalti nel quartiere alle spalle della Stazione Centrale, siamo dalle parti della via Gluck che fu di Celentano e del Memoriale della Shoah – racconta anche una prova di resistenza civica. Un riflesso solidale.

Le statistiche dicono che Milano è la prima città in Italia per reati denunciati. Il trend è in calo, ma due tipologie di delitti crescono e alimentano la percezione d’insicurezza. Scippi e rapine: +18% e +24%. Oltre 3.300 solo nel 2022: nove al giorno. Domenica sera un turista straniero s’è visto sfilare un orologio da 250mila euro a Porta Venezia, per dire. Ieri cinque donne sono state assalite nel giro di un quarto d’ora nei tunnel e nelle strade dietro alla Centrale. Non erano neppure le 6 del pomeriggio.

Le rapine violente di Milano ricordano da vicino le aggressioni viste negli ultimi mesi alla Stazione Termini di Roma. Nella geografia delle grandi città gli hub ferroviari sono zone tristemente sensibili: droga, disperati, migranti abbandonati. Proprio a Milano, il 7 febbraio, la premier Meloni e il ministro Piantedosi avevano illustrato l’operazione "Stazioni sicure": prevenzione, pattugliamento e controlli straordinari. L’impegno è stato rafforzato eppure è evidente, lo dicono anche dai vertici delle forze dell’ordine, che "i risultati si vedranno alla distanza". Ma i tempi di reazione sono tutto. Anche in politica.