Mercoledì 24 Aprile 2024

Il cacciatore di anoressiche libero in anticipo

Marco Mariolini condannato a 30 anni per l’omicidio dell’ex compagna, ad agosto sarà scarcerato. Accolto il ricorso: "Celle troppo piccole"

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di Nicoletta Pisanu

Il "cacciatore di anoressiche" ha ottenuto uno sconto di pena di 45 giorni per inumana detenzione. Se nel frattempo dovessero riconoscergli le liberazioni anticipate – per esempio per la buona condotta – uscirà dunque nell’agosto 2021. Marco Mariolini, bresciano di 61 anni, era stato condannato a trent’anni con rito abbreviato per aver ucciso, il 14 luglio 1998, l’allora ex compagna Monica Calò: l’aveva massacrata con 22 coltellate, dopo averla costretta nel corso della loro relazione a patire la fame in quanto aveva l’ossessione per le donne magrissime.

Attualmente è recluso a Pavia, da dove ha fatto ricorso, contestando le condizioni di detenzione nelle carceri di Brescia, Cagliari, Opera, Livorno, Nuoro, Biella, Verbania e Iglesias, dove in passato si è trovato a scontare la sua pena. Il magistrato di sorveglianza di Pavia ha accolto il ricorso relativo alla permanenza a Nuoro e Verbania, per un totale di 449 giorni.

La detrazione di pena prevista in questi casi è di un giorno ogni dieci di detenzione accertata, quindi è stato approvato uno sconto di pena totale di 45 giorni. A stabilirlo è il decreto legislativo 146 del 2013, convertito nella legge 10 del 2014, che ha introdotto la possibilità per i detenuti, qualora lamentino condizioni non a norma di legge, di rivolgersi al magistrato di sorveglianza per ottenere una riduzione della pena e il ripristino di una situazione detentiva idonea. I parametri di riferimento per definire inumana e degradante la detenzione sono vari, per esempio lo spazio a disposizione o la disponibilità di acqua calda.

Dal 31 settembre al 1° giugno 2010, Mariolini era stato recluso a Nuoro e per un periodo è stato ospitato in una cella di 8,45 metri quadrati insieme a un altro detenuto: togliendo la superficie dell’arredo, lo spazio a disposizione di ognuno era inferiore ai 3 metri quadrati, per la legge insufficiente. Per un periodo era stato ospitato invece in una cella di 17,35 metri quadrati con altri 5 detenuti. A Verbania poi ha trascorso il periodo dal 14 luglio 1998 al 27 agosto 1999, Mariolini aveva affermato di esser sempre stato in cella con altri detenuti e il carcere non aveva riscontrato le richieste istruttorie. È arrivata così la riduzione della pena: "Prendiamo atto del riconoscimento da parte del magistrato dell’inumana detenzione, speravamo di ottenere uno sconto maggiore in relazione anche agli altri carceri", spiega il legale Pierluigi Vittadini che lo ha assistito nella procedura. In precedenza, Mariolini aveva fatto ricorso anche per la detenzione al carcere di Pavia, tuttavia l’istanza era stata respinta. Mariolini un anno prima dell’omicidio di Calò aveva scritto un libro, intitolato "Il cacciatore di anoressiche", in cui ammetteva la sua parafilia. Dal volume è stato tratto il film "Primo amore" di Matteo Garrone.