Sabato 20 Aprile 2024

I pazienti "Due anni per un esame È ora di dire basta"

Secondo il ministro della Salute Orazio Schillaci il problema delle lunghe liste di attesa nel servizio sanitario nazionale è solo "organizzativo". Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, qual è la situazione che vivono i pazienti?

"Il fenomeno delle liste di attesa è determinato da un problema organizzativo e da una carenza di personale sanitario che interessa il nostro Paese, in particolare in alcune zone e in alcuni ambiti. Mancano in particolare infermieri, medici di medicina generale e specialisti nell’ambito dell’emergenza-urgenza.Tutto questo ricade inevitabilmente sui cittadini che vedono allungarsi i tempi di attesa per alcune prestazioni e le attese nei Pronto soccorso. Ed è assurdo che si consideri il fenomeno quasi come una patologia intrinseca del nostro Servizio sanitario nazionale".

Quali le maggiori criticità denunciate dai pazienti sul fronte dell’assistenza e dell’accesso ai servizi del SSN?

"Fra i cittadini che si rivolgono ai nostri sportelli sul territorio e a livello nazionale, quasi uno su quattro segnala difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie e fra questi oltre il 70% lamenta attese troppo lunghe: parliamo di quasi due anni per una mammografia e di circa un anno per un’ecografia, una tac, un intervento ortopedico. E poi sono evidenti le carenze di una assistenza territoriale che, al di fuori degli ospedali, lascia spesso i cittadini senza le cure di cui hanno bisogno. In alcuni territori, come le aree interne, mancano persino i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta".

Su quali fronti dovrebbe intervenire il Governo?

"È importante recuperare le prestazioni ordinarie ed abbattere le liste di attesa ma anche lavorare sul sistema e garantire non solo prestazioni ma percorsi per la presa in carico dei pazienti, soprattutto cronici. Occorre sbloccare con urgenza i vecchi livelli essenziali di assistenza, ancora bloccati dalla mancata approvazione del decreto Tariffe, un impegno al quale sono chiamate le Regioni, non solo il Governo. In una ottica di responsabilità condivisa e con la sfida di abbattere le disuguaglianze di salute che affliggono il nostro Paese.

Giulia Prosperetti