Venerdì 26 Aprile 2024

Grana plusvalenze, il calcio trema

Per adesso, nella vicenda plusvalenze, le uniche certezze sono nell’indagine della procura di Torino sulle operazioni di mercato (62, delle quali 42 della Juve) di mezza Serie A, tra cui la Juventus e i suoi dirigenti. Dallo scambio tra Juve e Genoa, con Rovella pagato 18 milioni dai bianconeri che hanno venduto poi ai liguri Portanova e Petrelli per 10 e 8 milioni, alle tante operazioni ‘a specchio’ , cioè alla pari tra acquisto e cessione senza flusso di danaro nelle casse dei club; di questo, dei potenti procuratori e di altro si è occupato ieri Report, il programma di inchiesta di Raitre nel quale si è sottolineato come, negli ultimi cinque anni, le plusvalenze in Serie A siano cresciute del 50% impennandosi da 381 milioni a 753 milioni, incidendo per il 20% sui fatturati complessivi dei club. Un quadro complessivo di grave crisi – acuita dai mancati introiti provocati dalla pandemia – che più volte ha ‘stimolato’ l’attenzione della Covisoc, l’organo di controllo federale dei conti delle società professionistiche. E a proposito: i bilanci dei club del 2019 raccontano come il Genoa abbia iscritto 79 milioni di plusvalenze e cioè la metà dei ricavi. La Sampdoria il 44%, la Juve il 25%, la Roma 132 milioni su 364 di ricavi. Napoli e Atalanta il 27% e il 20%. Il che non vuol dire che debba esserci il trucco per forza, anche se i pm torinesi sulle plusvalenze la pensano in ben altro modo. Spazio anche al j’accuse di Luciano Moggi, il potente ex dg della Juventus spazzato via dallo scandalo Calciopoli, iniziato così: "La vittoria di Euro2020 ha buttato la polvere sotto il tappeto: il calcio è in balia di mille mali. Dall’indagine sulle plusvalenze gonfiate della Juve ai trucchi nei bilanci delle altre big, dallo strapotere dei procuratori ai giochi sulla pelle dei giovani calciatori".