Giovedì 25 Aprile 2024

Gli azzurri Berlusconi non molla ma Forza Italia frena È il Sud a deludere

I risultati degli exit poll e delle proiezioni sono tra il 7 e l’8 per cento. Gli azzurri stretti tra l’exploit della Meloni e la concorrenza di Azione. Il Cavaliere torna in Senato, eletto nel collegio uninominale di Monza

Migration

di Alessandro Farruggia

Il primo dato dice sette per cento, la metà esatta di quanto prese alle politiche del 2018, una era geologica fa. Ma la notte è lunga e con le proiezioni OpinioRai, Forza Italia recupera e al Senato tocca nella prima l’8%, e nella terza va al 7,9% (ed è all’8,3% per QuorumYoutrend). Comunque è un risultato al di sotto delle aspettative, ma il partito ha sostanzialmente tenuto rispetto alle fosche previsioni e soprattutto si è avvicinato molto, sarebbe a solo mezzo punto, alla Lega. Impensabile, alla vigilia.

Come dicono a tarda notte nel partito, "il nostro contributo alla vittoria del centrodestra è stato determinante". Il coordinatore Antonio Tajani è più che soddisfatto. "Forza Italia – dice – è determinante per la vittoria del centrodestra e per la formazione del nuovo governo. Con i numeri e con i contenuti. Siamo fiduciosi anche per la vittoria in Sicilia del nostro Renato Schifani". Questo anche se evidentemente Forza Italia ha scontato una certa stanchezza del messaggio, e ha pesato il contributo dato alla fine dell’esecutivo di Mario Draghi. E, ciliegina sulla torta, c’è stata la scarsa affluenza. Già, l’affluenza nel Mezzogiorno.

Che le cose non sarebbero andate come si sperava, lo si è iniziato a capire attorno alle 19, quando è stato chiaro che al Sud, e non solo per il maltempo, il numero dei votanti era largamente al di sotto del 2018. Il dato trasudava disaffezione. I maggiorenti del partito hanno iniziato a telefonarsi. E il tono non era ottimista. Il sud stava tradendo Silvio Berlusconi. In parte perchè ha preferito la politica del momento, Giorgia Meloni ("eh si della Meloni abbiamo un pò paura" ha detto ieri ad un militante di Forza Italia, subito dopo aver votato), in parte perchè non è proprio andato alle urne. Ma non perchè ha votato per Azione. Il partito di Calenda e Renzi è stato uno dei crucci di questi giorni per il Cavaliere. "Dobbiamo stare sopra ad Azione. E’ una questione essenziale". Missione compiuta. Forza Italia è sopra – il primo exit poll OpionRai dava avanti di poco Azione, ma già la seconda proiezione Opinio per Rai dà Forza Italia all’8%, e Azione-Iv al 7,3% e la terza vede Forza Italia al 7,9% e Azione al 7.5% mentre QuorumYoutrend per Rai dà Forza Italia all’8,3% e Azione Iv 7,2%.– anche e soprattutto, nei seggi. Secondo gli instant poll di Quorum-Youtrend il centrodestra otterrebbe 116 seggi al Senato, dei quali 18 andrebbero a Forza Italia a fronte di 10 di Azione, che correva da sola e per questo è stata penalizzata. E alla Camera, secondo QuorumYoutrend, Forza Italia avrebbe 50 seggi contro i 19 di Azione. Tradotto, non c’è stata partita.

Silvio Berlusconi – eletto senatore al collegio uninominale di Monza – ieri è andato al seggio con Marta Fascina e all’uscita si è anche fermato per un aperitivo in un locale del centro. E si è lasciato un pò andare. "Voglio più voti della Lega. Con la Lega noi andiamo d’accordissimo perchè io ho nutrito un’amicizia fruttuosa con Matteo Salvini che è una brava persona, ma ha bisogno di essere un pò inquadrato, anche lui non ha lavorato mai". A stretto giro la risposta di Salvini: "Qualunque cosa dica, io a Silvio Berlusconi vorrò sempre bene lo stesso". Tanto, osservavano dalla Lega, lui gli è davanti. Ma di una incollatura, come han chiarito le proiezioni (3° proiezione Opinio 7,9% contro 8.8%; QuorumYoutrend, Lega 8,9%, Forza Italia 8,3%).

Un risultato clamoroso. L’obiettivo di Berlusconi era recitare un ruolo chiave, da padre nobile, nel nuovo governo di centrodestra. Come ha detto ieri, "sono in campo per dare insieme a Forza Italia un contributo determinante e fare il regista del prossimo governo". Il risultato ridà fiato alla sua ambizione per svolgere un ruolo se non da “regista“, da pari a quello della Lega. Fratelli d’Italia e Lega infatti da soli non avrebbero la maggioranza per formare un governo: i voti di Forza Italia sono determinanti. Il Cavaliere è ancora in sella.