Roma, 14 febbraio 2024 – "Per me Giorgia è stata, è, e sarà la persona più importante della mia vita a prescindere dal fatto che abbiamo fatto una famiglia insieme, perché è una persona fantastica".
Lo ha detto Andrea Giambruno, ex compagno di Giorgia Meloni, al termine della presentazione di 'Sei un genio dell'amore e non lo sai - Amare e farsi amare in sei semplici passi', edito da HarperCollins' di Candida Morvillo al teatro Manzoni di Roma.
Giambruno (che presentava il libro insieme a Gaia Tortora) ha parlato della premier rispondendo alla domanda di Morvillo - "Cosa rappresenta per te Giorgia, oggi?" - a fine presentazione.
Una relazione che sie era conclusa nei giorni successivi, con un messaggio su Facebook di Giorgia Meloni, alla messa in onda, su Striscia la Notizia, di alcuni audio in cui il giornalista rivolgeva apprezzamenti pesanti e sessisti ad alcune colleghe Mediaset.
Capelli corti, abito e cravatta blu, seduto con le gambe accavallate, Giambruno parla anche di sè ("se mi sono amato molto? Beh... abbastanza", scherza davanti alle domanda di Tortora e Morvillo, che 'rintuzza’ anche con un "anziano? Insomma, non così anziano. Ne vedo più anziana di me di gente..." quando si tocca il tasto dell'età che avanza) ma mette in chiaro dall'inizio che "per una volta faccio io le domande, e non sono sottoposto a domande".
Parla molto del rapporto genitori-figli, non senza nascondere riferimenti a quello che lega lui a Ginevra, nè il fatto che "spero prenda dalla madre soprattutto". E qui c'è un altro passaggio guida, quando dice che "spero che un domani mia figlia mi possa giudicare per tutto il bene che le ho dedicato. Il che non vuol dire che io sia un genio e non abbia mai sbagliato. Ho cercato sempre di risollevarmi, con grandissima onestà. Tengo a rimarcarlo. Sono una persona perbene – mette in chiaro – e ci tengo che mia figlia e le persone che mi vogliono bene lo sappiano". "Proverò a insegnare a mia figlia che le difficoltà ci sono, ci sono persone che sono e mi sono state avverse e persone che mi hanno voluto del bene nella vita. Semplicemente", è la riflessione del giornalista che in un altro momento del pomeriggio al Manzoni osserva che "quando si è più piccoli si tende a giudicare i genitori, ma più si cresce più si capisce che i genitori non si giudicano ma si accettano per quello che sono, con gli errori e con le poche cose, magari, che hanno saputo fare di buono".