Mercoledì 24 Aprile 2024

Fondi russi, archiviata inchiesta Metropol. Salvini: ora scuse e querele

Secondo i pm non ci sono prove a sufficienza per portare i Savoini, Meranda e Vannucci a processo. Il leader della Lega: “Prepariamo querele per molti”. Il gip: “Obiettivo non raggiunto era finanziare la Lega”

Gianluca Savoini in una foto d'archivio (Ansa)

Gianluca Savoini in una foto d'archivio (Ansa)

Roma, 27 aprile 2023 – Archiviata l’inchiesta sul caso Metropol che mirava a far luce su presunti fondi russi alla Lega. Il gip di Milano Stefania Donadeo ha accolto la la richiesta dei pm, archiviando le posizioni dei tre italiani indagati – Savoini, Meranda e Vannucci – per corruzione internazionale.

Il caso

Le indagini avevano per oggetto la presunta trattativa, avvenuta all'hotel di Mosca con un incontro del 18 ottobre 2018, tra l’ex portavoce di Matteo Salvini e l presidente dell'associazione LombardiaRussia Gianluca Savoini, l'avvocato Gianluca Meranda, l'ex bancario Francesco Vannucci e tre presunti intermediari russi su una compravendita di petrolio. 

L'inchiesta era nata dopo che un audio dell'incontro al Metropol, registrato da Meranda e consegnato da lui ad alcuni giornalisti, era stato pubblicato da un sito americano. Ci fu, secondo i pm, una "prova generale”, ma poi l'affare sul petrolio da un miliardo e mezzo di dollari, con fondi neri per almeno “63 milioni”, non andò in porto.

Stando alla tesi degli inquirenti l'obiettivo finale della trattativa sarebbe stato quello di girare  quei 63 milioni, pari a una percentuale del 4 per cento, nelle casse della Lega. Soldi che sarebbero serviti per finanziare la campagna elettorale del partito alle europee del 2019.

L’archiviazione

Tuttavia dagli accertamenti della GdF, coordinati inizialmente dai pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta (ora entrambi alla Procura europea antifrode), durati oltre tre anni e mezzo, non sarebbero stati raccolti prove a sufficienza per portare i tre indagati a processo.

Il gip: “Obiettivo non raggiunto era finanziare la Lega”

Sul caso Metropol il gip scrive: è emerso dalle indagini che gli "atti posti in essere erano inequivocabilmente diretti verso l'obiettivo finale di finanziare illecitamente il partito Lega, grazie ai rapporti che Savoini, presidente dell'associazione culturale Lombardia-Russia, aveva saputo tessere con influenti personaggi del mondo politico, economico, culturale russo”. Ma “detti atti non possono qualificarsi idonei a raggiungere, almeno potenzialmente, lo scopo non essendosi conclusa non solo la fase finale di destinazione di una certa percentuale” alla Lega “ma neanche l'operazione principale di compravendita” di petrolio. 

La conversazione sul petrolio

Nel decreto di archiviazione, la gip Donadeo scrive che la "faccenda del petrolio”, ossia la presunta compravendita al centro anche dell'incontro all'hotel Metropol di Mosca del 18 ottobre 2018, emerge “espressamente” in “una conversazione” a Roma dell'11 luglio dello stesso anno tra l'ex bancario Francesco Vannucci e l'avvocato Gianluca Meranda “in cui i due fanno riferimento anche a contatti diretti con Matteo Salvini”.

E il primo avrebbe detto pure "di aver saputo da Savoini che Matteo ufficialmente avrebbe incontrato il ministro degli Interni russo ma che in realtà vi sarebbe stato un incontro anche con questo Konstantin”, che potrebbe essere “Malofeev”, “uno dei duecento oligarchi russi soggetti a misure restrittive da parte dell'Onu”.

È uno degli atti dell’inchiesta in cui Salvini non è mai stato indagato. Tra questi atti appunto dei passaggi di un lunghissimo colloquio tra Vannucci e Meranda, registrato da quest'ultimo. Vannucci dice: “Vanno al Four Season (...) in una stanza super segreta che c'è lì dentro con Konstantin (...) ti dico che si va a parlare di due o tre cose direttamente (...) arrivano da Putin tra cui questa cosa qui (...) Matteo va ufficialmente a vedere il ministro degli Interni”. Savoini avrebbe anche riferito a Vannucci, a detta di quest'ultimo e come riassume il gip, che “l'interlocutore russo 'K' aveva chiesto i dettagli del 'piacerè che i russi avrebbero dovuto fare alla Lega in modo da quantificare l'operazione”.

Salvini

Filtrata la notizia, arriva via Twitter il commento di Matteo Salvini, leader della Lega e ministro per le Infrastrutture: “Archiviata l'inchiesta sui presunti fondi russi del caso Metropol. Adesso aspettiamo le scuse di tanti, e prepariamo le querele per molti”.