Venerdì 26 Aprile 2024

Falciato a 15 anni, la soldatessa era ubriaca. Ma il processo rischia di finire negli Usa

Aveva un tasso alcolemico quattro volte oltre il limite: l’auto che guidava è finita sulla ciclabile e ha ucciso il ragazzino. In Italia rischia 12 anni, ma per i soldati Nato c’è la convenzione di Londra

Fiori sul luogo dell'incidente

Fiori sul luogo dell'incidente

Aviano (Pordenone), 23 agosto 2022 - Era ubriaca quattro volte oltre il limite la soldatessa americana ventenne che sabato notte ha investito e ucciso a Porcia un ragazzo di 15 anni, Giovanni Zanier, che conduceva a mano la bicicletta di un amico sulla ciclabile di via Lazio all’altezza della rotatoria con via Roveredo tornando a casa dopo la serata in compagnia. Anche la giovane americana, facente parte del 31st Fighter Wing dell’Aeronautica militare statunitense di stanza alla base militare Nato di Aviano, aveva passato la serata in un locale poco distante con amici e stava tornando in caserma, distante circa 9 chilometri. Ma aveva alzato il gomito: guidava forte e l’etilometro ha constatato un tasso di 2,09 grammi per litro quando quello legale è di 0,5.

La soldatessa americana era ubriaca

Dopo essere stata curata al pronto soccorso dell’ospedale di Pordenone – dove invece Giovanni è arrivato morto -, la giovane – che si era fermata per soccorrere la sua vittima – è stata riaccompagnata al suo alloggio dove si trova ai domiciliari, colpita dal mandato di arresto del giudice di Pordenone per omicidio stradale. L’aggravante di avere guidato in stato di ebbrezza non cambia granché nella sua situazione, anche perché difficilmente verrà giudicata in Italia dove rischierebbe 12 anni. La giovane aviera, infatti, sarà sicuramente oggetto di una "trattativa" sull’applicazione dell’articolo 7 della "Convenzione tra gli Stati parti della Nato relativa allo statuto delle loro forze" firmata a Londra il 19 giugno 1951. Sulla giurisdizione penale farebbe fede ciò che si legge al paragrafo 3: "Le autorità militari dello Stato d’invio (in questo caso gli Usa, ndr) hanno il diritto di esercitare a titolo prioritario la loro giurisdizione" nel caso che i reati dei propri soldati siano "risultanti da qualsiasi atto o negligenza compiuti nell’esecuzione del servizio". Poco sotto si legge che "nel caso di ogni altro reato, le autorità dello Stato ricevente (cioè l’Italia, ndr) esercitano a titolo prioritario la loro giurisdizione": sarebbe questo il caso della soldatessa, visto che non si può certo sostenere che la ragazza fosse in servizio a quell’ora di notte e per di più ubriaca.

Ma la prassi permette appunto di trattare, lo dice il paragrafo successivo: "Le autorità dello Stato che ha il diritto di esercitare a titolo prioritario la sua giurisdizione (le nostre visto il carattere dell’incidente, ndr) esaminano con benevolenza le domande di rinuncia a questo diritto presentate dalle autorità dell’altro Stato, quando queste ultime ritengono che considerazioni particolarmente importanti lo giustificano". Il nostro Ministro della Giustizia sarà benevolo e firmerà questa concessione per il quieto vivere fra i Paesi Nato già sotto stress per la guerra in Ucraina? Il comandante del 31st Fighetr Wing, il brigadier generale Tad D. Clark (equivalente in Italia al Generale di brigata aerea), ha intanto espresso il cordoglio di tutta la base e la "stretta collaborazione" con le autorità italiane.

Sono due i drammatici precedenti con soldati americani: il pilota e il navigatore dell’aereo che tranciò la funivia del Cermis (20 morti) il 3 febbraio 1998, Richard Ashby e Joseph Schweitzer – giudicati in America e radiati con disonore –, e la guardia statunitense che a Baghdad sparò al nostro agente del Sismi Nicola Calipari che aveva appena liberato la giornalista Giuliana Sgrena il 4 marzo 2005: Mario Luis Lozano non subì alcun processo.