Mercoledì 24 Aprile 2024

La soldatessa americana era ubriaca: le ultime notizie sull'incidente di Pordenone

La militare Usa, che la notte tra sabato e domenica a Pordenone ha travolto e ucciso il 15enne Giovanni Zannier, è risultata positiva all'alcoltest con tasso 4 volte oltre al limite. Washington può chiedere che sia giudicata negli Stati Uniti. Comitato Cermis: "Il processo sia in Italia"

Incidente mortale a Pordenone (Ansa)

Incidente mortale a Pordenone (Ansa)

Pordenone, 22 agosto 2022 - Era ubriaca Julia Bravo, la soldatessa americana 20enne che ha investito e ucciso Giovanni Zanier, il ragazzino di 15 anni morto a Porcia (Pordenone) la notte tra sabato e domenica. Il tasso alcolemico rilevato nel sangue della donna dall'alcoltest, ora agli arresti domiciliari, era pari a 2,09 grammi per litro, cioè 4 volte il limite consentito.

Falciato a 15 anni, la soldatessa era ubriaca. Ma il processo rischia di finire negli Usa

Soldatessa nei guai

Si aggrava il quadro accusatorio nei confronti della soldatessa che la notte in questione ha perso il controllo della sua auto travolgendo Zannier mentre era con la sua bicicletta e due amici, rimasti illesi. Dopo l'esito della perizia la Procura di Pordenone ha chiesto la convalida dell'arresto, avvenuto in flagranza di reato. L'udienza di convalida sarà fissata nelle prossime ore. Dovrà rispondere di omicidio stradale aggravato. Ma le autorità statunitensi potrebbero appellarsi agli accordi internazionali che consentono che i militari statunitensi responsabili di reati all'estero possano essere giudicati nel loro Paese.

Giudicata negli Usa?

La possibilità che la donna sia giudicata negli Usa è stata confermata quindi dal Procuratore di Pordenone, Raffaele Tito, che ai giornalisti ha spiegato le modalità di giurisdizione nell'ambito dell'inchiesta: "Al momento dell'esercizio dell'azione penale, il Ministro della Giustizia italiano può, a discrezione o su richiesta della base americana, attivare il difetto di giurisdizione e consentire così all'indagato statunitense di essere processato nel proprio Paese". Tito ha quindi confermato la possibiltà di un trasferimento in patria della Bravo: "Questa opzione, in capo al Ministro è operativa in base ai trattati internazionali sulla giurisdizione dei militari Nato in Europa". 

L'incidente

Il tragico incidente è avvenuto verso le 2 di notte: Giovanni stava portando a mano la bici di uno dei compagni, lungo la pista ciclo-pedonale in direzione di casa. In direzione opposta, percorrendo via Roveredo, però è sopraggiunta la Polo della 20enne in servizio alla Base Usaf di Aviano. Forse per la forte velocità, immettendosi nella rotatoria, la vettura perdeva aderenza e, dopo aver divelto un cartellone stradale, scavalcando il cordolo di protezione ha centrato in pieno il 15enne. Il ragazzo è stato scaraventato a una decina di metri di distanza, finendo "rovinosamente al suolo in corrispondenza di un'aiuola spartitraffico adiacente".

Comitato per il Cermis: processo sia in Italia

"Non capisco perché non si debba fare il processo in Italia. Se fosse fatto negli Stati Uniti sarebbe uno scandalo", le parole di Beppe Pontrelli, fondatore del Comitato Giustizia 3 febbraio, creato in occasione della tragedia del Cermis. Pontrelli ha ricordato che nel caso di Cavalese i responsabili furono giudicati da una Corte marziale negli Stati Uniti. "Dal punto di vista giudiziario casi come quello del Cermis sono abomini. Vediamo quel che accadrà per quanto riguarda questo caso di Pordenone, ma sono pessimista e amareggiato. La differenza tra questi due casi è che in quello del Cermis almeno era un'azione militare, in questo caso no, è solo coinvolta una militare. Sarebbe un'invenzione di competenza territoriale inesistente. Forse il discorso in questi contesti è un altro, cioè che chi ha il potere lo esercita a scapito di chi non ce l'ha. La legge - di conseguenza lo stato di diritto - viene frantumata perché qualcuno la distorce a proprio volere", conclude. Il 3 febbraio 1998 quando un aereo militare statunitense pitotato da Richard Ashby volando a una quota inferiore al concesso ha tranciato il cavo della funivia del Cermis uccidento 20 persone. Negli Usa Ashby è stato assolto di tutti i capi d'imputazione. 

La nota della base Usa

La Base Usaf ha diffuso una nota sull'incidente: "A seguito dell'incidente stradale accaduto a Porcia (Pordenone), il comandante del 31st Fighter Wing, Brigadier Generale Tad D. Clark, desidera esprimere il suo sentito cordoglio e vicinanza ai familiari della giovane vittima e alla comunità italiana". Si legge ancora nel comunicato:  "Rivolgiamo il nostro pensiero e le nostre preghiere alla famiglia della giovane vittima ed alla comunità italiana. I Comandi del 31st Fighter Wing e dell'Aeroporto Pagliano e Gori stanno lavorando a stretto contatto con le autorità competenti italiane".