Venerdì 26 Aprile 2024

È davvero solo colpa del cellulare?

Davide

Rondoni

Un cucchiaio non è un’arma. Un coltello nemmeno, in sé. Un cavallo non lo è, né un calesse né un’automobile. Un telefono nemmeno. Ma possono diventarlo. Di difesa, per fortuna come capitato con certe suoracce violente, o di attacco, armi violentissime. I dati del Servizio di analisi criminale dalla Direzione centrale della polizia di Stato sono sconcertanti. Nei primi sei mesi del 22 sono in aumento di più del 50% i reati di violenza sessuale di e su minori. E accanto a questo orrore sono in aumento del 94% i reati connessi alla sextortion, ricatti sessuali sulla base dell’uso del web. In un mondo di perversioni che alligna nel web – sotto marchi di film famosi e di incitamento a esibizioni e inni all’anoressia – l’uso del ricatto a sfondo sessuale con arma telefonino sta allargandosi. Colpa del telefonino dunque? O per dirla con il sociologo Bauman, la privazione di strutture culturali ha rivelato che la cosiddetta liberazione sessuale produce nevrosi di massa? In altre parole, non va accusato lo strumento che diventa arma, come tutti gli strumenti, ma le motivazioni di tale uso. Va detto con chiarezza, una presunta liberazione del sesso, lidea stessa che esista una cosa chiamata ’sesso’ privata di elementi di lettura relazionali, sacri, culturali mostra ora tra i figli dei figli dei Sessantottini che sbandierarono questa idea il suo volto terreo. Questo drammatico errore culturale si nutre dell’ansia di dimostrazione, e di quella furia tra essere e non essere che nell’adolescenza trova il suo teatro naturale e che, invece d’essere accolta e accompagnata dal mondo adulto, è da esso replicata, mercificata. Unepoca di adulti figli di NN, ovvero di Numero e Narciso, sotto lustrini e buoni sentimenti mostra il proprio terribile fallimento, pagato dalle menti e dai corpi piú giovani. E dar la colpa al telefonino, è il modo estremo e stupido per autoassolversi.