Mercoledì 24 Aprile 2024

Depp & Amber Una telenovela di serie B

Chiara

Di Clemente

Scemenze da un matrimonio. Una volta per vedersi rappresentati nelle proprie miserie di marito e moglie (dall’arte altoborghese di nascondere la spazzatura sotto il tappeto alle esplosioni subumane di trivialità e violenza) bisognava consegnarsi al grande cinema di Ingmar Bergman. Oggi basta accendere il pc e seguire il processo in corso a Fairfax, in Virginia, con Johnny Depp intento a dimostrare che l’ex moglie Amber Heard – accusandolo di comportamenti violenti – l’ha diffamato. Tutto è trasmesso in diretta mondiale dal Law&Crime Network su YouTube, tutto gratis, con i "momenti clou" estrapolati onde ottimizzare: il video della testimonianza di Depp sulle feci umane che Amber avrebbe sparso nella parte del letto matrimoniale del consorte è a quota 11 milioni di visualizzazioni, per dire. Se la carriera cinematografica di Depp è ormai finita – come ha ammesso rassegnato – di certo non è svanito il suo carisma di mattatore delle scene: dinnanzi alla telecamera fissa, seduto in tribunale, è gentile, spiritoso.

Intenso. Ha l’Oscar assicurato, quando l’anno prossimo l’Academy istituirà la categoria della migliore telenovela di serie B della meschina vita vera delle star. Perché noi li vediamo splendenti sui tappeti rossi, li adoriamo e li invidiamo, poi però li ascoltiamo pure mentre – re nudi – gareggiano nel mettere in piazza ogni più atroce intimità. Depp racconta che lui non l’ha mai picchiata e che anzi sarebbe stata la Heard a tagliargli una falange del dito ("Il dito era come il Vesuvio in eruzione") con il vetro di una bottiglia di vodka, e con quel sangue lui avrebbe scritto sulle pareti di casa "ricordo delle bugie di Amber"; racconta che sì, fa uso di sostanze, ma "per scacciare i fantasmi" di un’infanzia di abusi in famiglia; che sì, ha scritto negli sms che voleva Amber morta ma lei lo offendeva, dicendogli che non era degno di fare il testimonial Dior perché "rozzo, ubriaco, grasso". È lei la strega.

"Credo che in fondo c’è il rimpianto di non aver amato nessuno e che nessuno mi abbia amato", è la frase con cui Liv Ullmann chiudeva Scene da un matrimonio. Il film, non la telenovela di serie B.