Mercoledì 8 Maggio 2024

Croci sulle vette, Marco Albino Ferrari si dimette e lancia una frecciata al presidente del Cai. Cosa è successo

Travolto da una polemica montata “su dichiarazioni inventate”, il direttore editoriale de ‘Lo Scarpone’ ha fatto un passo indietro. Lascia anche il curatore Pietro Lacasella. Ricostruiamo la vicenda

Marco Albino Ferrari

Marco Albino Ferrari

Roma, 27 giugno 2023 – Stop alle croci in vetta? “Non ho mai chiesto di rimuoverle”. Travolto dalla polemica che si è ingenerata sulla sua presunta presa di posizione contro le croci sulle vette, Marco Albino Ferrari si è dimesso dalla direzione del giornale del Cai, ‘Lo Scarpone’. Lo stesso ha fatto Pietro Lacasella, curatore del portale.  Ferrari punta il dito sulle “dichiarazioni inventate secondo le quali io avrei detto che le croci di vetta vanno tolte”, parole che l’ormai ex direttore editoriale della rivista di riferimento degli alpinisti non avrebbe mai detto. “Qualche polemica me l’aspettavo ma non fino a questo punto. Non ho mai detto di essere contro le croci in montagna, né di volerle smantellare”, ha sottolineato Ferrari in un’intervista a ‘Il Dolomiti’.

Un caso montato dal nulla, quindi, diventato in poche ore divisivo. Due fazioni contrapposte e al centro non l’oggetto del contendere – le croci in vetta come memoriale degli scalatori – ma il retroterra ideologico (e politico) che sta dietro a quel simbolo. Ecco cosa è successo e perché Ferrari si è dimesso.

Cosa è successo: la polemica

“Eliminare le croci di vetta? Non l'ho mai detto, sono un elemento culturale delle nostre montagne che va preservato”, ha sottolineato lo scrittore Marco Albino Ferrari. L’equivoco è nato durante un convegno per la presentazione di un libro, dove Ferrari aveva sottolineato la necessità di conservare le croci esistenti sulle montagne, senza però metterne di nuove. E da qui la scintilla. I primi a scagliarsi contro una presunta caccia alle croci sono stati i ministri Matteo Salvini (Infrastrutture) – “penso che la proposta di ‘vietare’ il Crocifisso in montagna perché ‘divisivo e anacronistico’ sia una sciocchezza che nega la nostra storia – e Daniela Santanchè (Turismo), che rincarato la dose definendo inaccettabile la decisione (in realtà mai presa).

Ferrari: perché si è dimesso

“Nei giorni scorsi – ha spiegato in un post Marco Albino Ferrari, direttore dimissionario de ‘Lo Scarpone’ – il presidente del Cai ha contribuito ad alimentare l’equivoco: si è scusato con il Ministro Santanché per una colpa inesistente prendendo le distanze da una mia dichiarazione mai fatta. Peccato, non difendendo i suoi collaboratori e il suo Ente da infondate polemiche, ha perso l’occasione per dimostrare che il Cai ha la schiena dritta”. E da qui la decisione di fare un passo indietro. “Per questo, per la serietà a cui non posso sottrarmi, ho dato le dimissioni da direttore editoriale e responsabile delle attività del Club Alpino Italiano. Quest’onda di polemica ha investito anche Pietro Lacasella, curatore de ‘Lo Scarpone’ (anche lui ha presentato le dimissioni al Cai, per “motivi coincidenti” a quelli di Ferrari) e Andrea Greci, direttore de ‘La Rivista del Cai’, che starebbe valutando il da farsi. 

L’ultimo podcast e poi il silenzio

“Il lavoro di questi mesi – spiga il direttore dimissionario – ci ha portato a progettare la nuova rivista e il portale ‘Lo Scarpone’ che iniziava a essere alimentato da podcast, video, dalle voci di autorevoli blogger, da diari di viaggio nei diversi continenti. In programma c’erano altre novità dal mondo dei libri, del teatro, dei documentari. A giorni, nell’ultima puntata dei questa saga, racconterò qui a sui giornali alcuni retroscena interessanti. Poi basta, ci metteremo davvero una croce sopra!”.