Giovedì 25 Aprile 2024

Covid, i disturbi che non passano. Cure gratis a chi soffre dopo il virus

Oltre l’80% dei guariti accusa i sintomi a distanza di mesi. Il governo stanzia 50 milioni, niente spese per 2 anni

Medici e infermieri al lavoro nei reparti di terapia intensiva (Ansa)

Medici e infermieri al lavoro nei reparti di terapia intensiva (Ansa)

Ticket sanitario abolito per chi ha contratto il Covid in forma grave. Visite specialistiche, esami di laboratorio e accertamenti saranno gratuiti per coloro che sono stati ricoverati a causa del Coronavirus. L’esenzione, resa possibile da uno stanziamento governativo di 50 milioni, durerà due anni. Il monitoraggio servirà a studiare gli esiti della malattia anche in relazione all’organizzazione del periodo post-pandemia da parte del Servizio Sanitario Nazionale. La sussistenza di disturbi dopo l’infezione sembra tuttavia interessare anche pazienti che hanno contratto il virus in forma lieve o moderata.

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Long Covid

"Definiamo pazienti long Covid coloro che a distanza di mesi dalla guarigione continuano a manifestare sintomi specifici", spiega Gianfranco Parati, docente di cardiologia all’Università Milano-Bicocca e direttore scientifico dell’Istituto Auxologico Italiano. Struttura che ha attivato servizi specifici per i controlli a distanza e la riabilitazione post virus.

La sindrome

"Una ricerca condotta oltreoceano – prosegue Parati –, ha individuato più di 50 effetti a lungo termine. Il dato rilevante è che oltre l’80 per cento dei pazienti oggetto dello studio continua a manifestare disturbi per almeno due o tre settimane dopo la guarigione. La stanchezza cronica, che colpisce il 58% dei guariti, è il più diffuso, seguono mal di testa (44%), deficit di attenzione (27%), difficoltà respiratorie (25%), perdita dell’olfatto e talvolta del gusto (21%). Un quarto accusa invece indebolimento o perdita dei capelli".

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Gli esami

Quali allora i test clinici raccomandati ai guariti dal virus? "Il percorso – precisa l’esperto – parte da una visita cardiorespiratoria, con annesso elettrocardiogramma, ecocardiogramma e spirometria per controllare, rispettivamente, la funzione cardiaca e la capacità respiratoria. A ciò vanno aggiunti gli esami del sangue per valutare le condizioni generali e la presenza di eventuali residui infiammatori. Una tac al torace completa il quadro diagnostico dei pazienti che hanno avuto una polmonite interstiziale, mentre viene sottoposto a risonanza magnetica cardiaca chi – a seguito del virus – ha sviluppato un danno al cuore, in particolare miocardite".

La riabilitazione

"Nelle nostre strutture – conclude Parati – pratichiamo attività riabilitative per diverse tipologie di pazienti. Abbiamo percorsi di riabilitazione neuromotoria, cardiorespiratoria e metabolica. Questi servizi possono venire erogati in regime di ricovero ospedaliero, di macroattività ambulatoriale o anche, in modo pionieristico, a domicilio, attraverso tecnologie digitali che consentono di seguire percorsi di ’teleriabilitazione’".