Mercoledì 24 Aprile 2024

Cooperazione militare Almeno un’Italia ci sarà I nostri soldati a Doha

ROMA

La sola Italia in campo in Qatar sarà quella schierata dalla Difesa. Sulla base di un accordo firmato il 25 agosto scorso dal governo Draghi, l’Italia farà parte di una task force multinazionale per proteggere i mondiali di calcio: con noi ci saranno 13 Praesi, tra i quali Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Turchia, Pakistan, Repubblica Ceca, Slovacchia e Giordania. Il contingente dell’Operazione Orix (una antilope del deserto) conterà su 560 uomini, 46 mezzi terrestri, due aeromobili e un pattugliatore d’altura, il Thaon De Revel.

La Marina militare fornirà 280 uomini, l’Arma dei Carabinieri 14, l’Aeronautica militare 56 e il resto sarà personale della Brigata Sassari, alla quale, con il generale Giuseppe Bossa, andrà il comando dell’operazione. Tra gli assetti specialistici si segnalano quelli delle unità EOD (artificieri) e da difesa CBRN (contro minacce biologiche, radiologiche e nucleari) della Sassari, le armi di bordo del pattugliatore Thaon di Revel (tra le quali i missili terra-aria Aspide) e il minisottomarino telecomandato, il Remus 100, della Marina Militare, con il quale sarà possibile pattugliare i fondali. L’Aeronautica invece fornirà 5 sistemi antidrone: 4 jammer per disturbare e se del caso disabilitare i droni in arrivo e un cannone elettromagnetico Acus.

L’intera operazione avrà il costo di 10,2 milioni di euro, ma la spesa va considerata un investimento nel proseguimento delle buone relazioni con il Qatar, acquirente di prima grandezza della nostra industria militare. Per Leonardo, Fincantieri, Elettronica Spa e altri produttori, la missione sarà una vetrina. "È una occasione per mostrare al mondo le eccellenze tecnologiche italiane e la capacità che le nostre Forze Armate sono in grado di esprimere", ha commentato il generale Francesco Paolo Figliuolo, che dalla fine del 2021 guida il Centro operativo interforze dello Stato Maggiore della Difesa che ha coordinato la missione.

I militari italiani non saranno impegnati in attività di controllo dell’ordine pubblico (a quello ci penseranno 3mila gendarmi antisommossa turchi) ma lavorerà per contrastare eventuali attacchi terroristici, in particolare quelli condotti con droni: una delle preoccupazioni principali per le forze di sicurezza dell’emirato.

Alessandro Farruggia