Venerdì 26 Aprile 2024

Cimice asiatica, minaccia 'aliena'. Perché (per ora) non ci sono rimedi

Bellanova: "Un fondo da 80 milioni per combatterla". I danni si stanno estendendo anche al Centro

La cimice asiatica (Dire)

La cimice asiatica (Dire)

Roma, 21 ottobre 2019 - Oggi a Ferrara il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha affrontato una problematica che sta mettendo a dura prova l'agricoltura: la cimice asiatica. "Stiamo lavorando nella legge di bilancio dove c'era un fondo di solidarietà che non era stato finanziato l'anno scorso. Noi mettiamo 80 milioni di euro, 40 milioni per il 2020 e 20 milioni l'anno per gli anni successivi", ma si cercherà di "incrementare ulteriormente" lavorando anche col Parlamento. Così la ministra ha fatto il punto in uno dei territori più colpiti dall'insetto 'alieno'. "Dobbiamo metterci in relazione stretta con il territorio perche' quello della cimice è un problema grave, che merita tutta l'attenzione del caso. Continueremo a lavorare per capire se riusciremo ad incrementare ulteriormente, ma sono risorse" precisa "che devono andare al ristoro degli agricoltori che hanno perso produzione e reddito." E sulla vespa samurai, ovvero l'antagonista naturale della cimice asiatica che ancora non decolla anche per via dei via libera ministeriali non tutti a regime, la Bellanova ha chiarito: "C'è un lavoro in corso e io mi sono mossa verso il ministero dell'Ambiente: tutti i passaggi devono essere completati perche' si tratta di questioni che hanno investito il mondo della ricerca, sulla quale si è lavorato.

Cimice asiatica, per ora nessun rimedio

Perché questo insetto sta mobilitando i piani alti della politica e le associazioni degli agricoltori del Paese? Perché la soluzione all'invasione dell'Halyomorpha halys - conosciuta come cimice marmorata asiatica - al momento non c'è. Questo animale presenta un'elevata tolleranza a molti insetticidi e non esistono ancora sul mercato prodotti selettivi per questo insetto. La tecnica più promettente è quella del controllo biologico, ovvero l'utilizzo di antagonisti naturali della specie, che però vanno cercati tra le specie esotiche come la vespa samurai (Trissolcus japonicus).

LE INVASIONI BIOLOGICHE - Il fenomeno delle invasioni biologiche, ovvero il trasporto operato dall'uomo accidentalmente o intenzionalmente di specie al di fuori del loro areale naturale, è in forte crescita in tutto il mondo, con tassi di incremento stimati in oltre il 75% in 30 anni e ancora superiori per il nostro Paese (96% in 30 anni). I dati scientifici disponibili indicano che le specie esotiche invasive causano oltre 12 miliardi di euro di danni all'anno in Europa e potranno determinare in futuro perdite all'agricoltura globale per oltre 540 miliardi di dollari l'anno.

SPECIE "ALIENA" - La cimice asiatica -  'aliena', o esotica  per l'Italia - è stata osservata per la prima volta nel nostro territorio nel 2012, in Emilia Romagna, e successivamente segnalata in tutte le regioni italiane. L'insetto proviene da Cina, Giappone, Corea e Taiwan e si alimenta su molte piante, incluse quelle di interesse agricolo e arboreo. Questo insetto ha un elevato potenziale demografico e in Italia mostra due cicli riproduttivi l'anno con oltre 200 uova per femmina (numero molto superiore ad altri contesti di presenza) e ha un tempo di sviluppo degli adulti più rapido che in altri Paesi (dati Università di Modena e Reggio Emilia). Tempo di sviluppo, fertilità e mortalità sono strettamente correlati con le condizioni climatiche e, negli anni caratterizzati da condizioni particolarmente favorevoli, le popolazioni della specie possono mostrare vere e proprie esplosioni demografiche.

I danni

I danni causati dalla cimice asiatica, fa sapere l'Ispra, sono rilevanti ed estesi a produzioni agricole molto diversificate. Il principale impatto è sulla produzione frutticola, ma non lo sono meno quelli sui noccioleti; ad esempio in Piemonte nel 2017 sono state registrate perdite del 90% della coltivazione di nocciole. Secondo i dati del Centro Servizi Ortofrutticoli, per il 2019 sono state stimate perdite complessive in nord Italia superiori ai 250 milioni di euro, che potrebbero aver raggiunto i 350 milioni di euro, a causa della cimice asiatica. I danni si stanno estendendo anche al centro Italia ed è prevedibile una progressiva crescita degli impatti economici conseguente all'espansione della cimice asiatica anche alle regioni del meridione.