Mercoledì 24 Aprile 2024

C’è vita oltre il Covid, riecco l’onda verde

Dopo i mesi di lockdown i giovani tornano protagonisti: "Il governo ci ignora". E il primo ottobre a Milano ci sarà Greta Thunberg

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"Gli effetti della crisi climatica sono sempre più devastanti, non possiamo stare fermi mentre il nostro presente e futuro bruciano". Non per la movida ma per l’impegno. “Greeenpassati“, vaccinati con ben maggiore entusiamo dei propri genitori, i ragazzi sono tornati a riempire le piazze e le strade. È la Generazione Z che, nel nome di Greta Thunberg, si era già distinta – prima della pandemia – per aver ritrovato la passione di un’azione movimentista che riesca a incidere sulla realtà. Una lotta dura contro la crisi climatica che mette in dubbio il futuro dell’intero pianeta e colpisce di più chi è già vulnerabile.

Costretti dal Covid per mesi e mesi a casa, ieri all’improvviso i ragazzi hanno riannodato il filo con l’impegno sociale proprio nel punto in cui era stato interrotto dalla pandemia. Il passaparola mondiale è iniziato circa due settimane fa su Tik Tok: venerdì 24 settembre sciopero globale (global strike) per il clima. Ieri è stato di nuovo un Friday for Future che ha colorato e riempito le strade e le piazze: al grido "Di chi è il futuro" e "Salvare il futuro non ha prezzo", gli studenti in sciopero solo in Italia erano migliaia, a Milano, Roma, Catania, Bolzano, Torino, Bari e a Firenze, affiancati dai lavoratori di Gkn.

I Fridays for future Italia (Fff) non saranno presenti alla pre-Cop26 a Milano la settimana prossima: "Siamo stati totalmente ignorati da questo governo, non ci hanno invitato". Loro, i giovani – di nuovo in piazza a Milano il 1° ottobre, e questa volta con la presenza della Thunberg – hanno stilato un personale Recovery plan, un Pnrr in chiave anti-cambiamenti climatici che chiede "al governo di investire sulla transizione ecologica". Elemento chiave: tagliare le emissioni di CO2 del 12% all’anno, così da arrivare a un quasi “zero“ al 2030. Il Pnrr alternativo è costruito intorno a sette capisaldi, dall’economia decarbonizzata alla tutela della salute, ma alla base c’è l’idea che il vero punto dirimente della transizione ecologica sia la sua velocità.

Intanto Greta, a Berlino – a due giorni dalle elezioni che chiuderanno l’era Merkel – ha parlato a migliaia di fan davanti al Reichstag: ha attaccato i politici che hanno fatto della Germania la "canaglia del clima", la quarta peggiore del mondo per emissioni di Co2. "Non siamo lobbisti dei verdi", ha detto. Ma ha aggiunto: se saranno in tanti a volere il cambiamento, questo "arriverà il giorno del voto".

Chiara Di Clemente