Venerdì 26 Aprile 2024

Bufera sul Cavaliere "Mattarella dovrà dimettersi" Il gelo degli alleati

Il leader di Forza Italia alla radio ipotizza lo scenario post-voto. L’ira degli avversari: "Destra pericolosa". Meloni furibonda

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di Ettore Maria Colombo

"Ma volete veramente che Mattarella diventi quello che Scalfaro fu per Berlusconi?" avrebbe detto, a Giorgia Meloni ai suoi alleati, e pure urlando, al telefono con uno dei suoi consiglieri. Che succede? Il Quirinale è finito nella "tempesta perfetta". In pratica, il cavaliere ha chiesto a Mattarella di ‘sloggiare’, dall’incarico, non appena il presidenzialismo sarà "cosa fatta", grazie alla indubitabile vittoria del centrodestra.

Il Colle, in questi giorni, è in ferie. Ovvio che, se il ‘Capo’ non c’è, sul Colle si tace, ma è pur vero che il Colle tutto vede e osserva. E, ogni tanto, si sospira o si alza un sopracciglio. È stata già notata per dire, la ‘infelice’ proposta del leader della Lega, Matteo Salvini, di incaponirsi a voler ‘annunciare’ quella ‘lista’ dei ministri del futuro governo che, Costituzione alla mano, va prima sottoposta e concordata con il Presidente. E già qui la leader di FdI, Giorgia Meloni ci aveva dovuto mettere del bello e del brutto per convincere i suoi smaniosi alleati che "no, non è il caso, meglio parlarne dopo…".

Inoltre, non è un mistero, il centrodestra non ha mai ‘amato’ – ma esattamente come Conte e i 5Stelle – l’attuale Capo dello Stato, al punto di vedersi ‘obbligato’ a rieleggerlo obtorto collo, in assenza di alternative. Ieri, la nuova frittata, ma di dimensioni ‘bibliche’. Silvio Berlusconi si sveglia presto e, intervistato da radio Rtl 105, spiega che, con la vittoria del centrodestra, "si farà il presidenzialismo, dunque Mattarella dovrà dimettersi". Le parole esatte di Berlusconi, in realtà, sono: "Spero che la riforma costituzionale sul presidenzialismo si farà". Il cavaliere dunque evoca le dimissioni di Mattarella come passo necessario se la riforma passasse, pur senza escludere che lui stesso potrebbe ‘risalire’ al Colle, "se fosse il più votato dai cittadini".

Apriti cielo. Tranne gli azzurri e il ‘povero’ Maurizio Lupi, che lo difendono, gli avversari lo attaccano a testa bassa e tra gli alleati cala il gelo. Segue parziale marcia indietro del Cavaliere, che per di più, come si sa, detesta farle: "Non ho mai attaccato il presidente Mattarella né mai ne ho chiesto le dimissioni". Poi, l’autodifesa: "Ho detto una cosa scontata. Una volta approvata la riforma costituzionale presidenzialista, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo capo dello Stato sarebbero necessarie le dimissioni". Ecco, appunto. Come a dire: io confermo tutto.

La Meloni si mette le mani nei capelli e fa parlare tutti i suoi. Obiettivo, il ‘sopire, troncare’ di manzoniana memoria. Ignazio La Russa dice: "Non voglio polemizzare con Berlusconi, ma è prematuro discutere, oggi, del tema Mattarella". Persino Salvini si rende conto del danno (enorme) combinato da ‘zio Silvio’ e fa parlare Calderoli. Ma oramai la frittata è fatta e tutti ci saltano su.

Il presidente della Camera, Roberto Fico, s’indigna subito e, a Enrico Letta, non par vero: "Berlusconi dimostra che la destra è pericolosa per il Paese". E poi: "La destra vuole sfasciare il sistema. Questo è un preavviso di sfratto". Non vanno per il sottile né Luigi Di Maio né Conte, ma il più tranchant, al limite dello sgarbo, è il Carlo Calenda: "Berlusconi non è più in sé"…

Ora, non è un mistero per nessuno che il ‘sogno’ di Berlusconi sia, da sempre, il presidenzialismo (lo dice dal lontano 1995). Che Fratelli d’Italia lo chieda da sempre, tanto da averlo voluto mettere nel programma elettorale del centrodestra, pur se con una formula assai vaga ("elezione diretta del presidente della Repubblica"). E che alla Lega il ‘disegno’ di un’Italia ‘presidenziale’ va più che bene, purché condita da una riforma ‘federalista’. Ma, in Politica, "il tempo è tutto". E i ‘tempi’ di Berlusconi, ieri, sono stati decisamente sbagliati.