Venerdì 26 Aprile 2024

Berlino scarica la Ue: compriamo Sputnik

La Germania tratta da sola con la Russia. "Ma aspetteremo comunque il via libera dell’Ema prima di iniziare la distribuzione"

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di Elena G. Polidori

La Germania punta sullo Sputnik. Mentre crescono le polemiche per la lentezza della campagna vaccinale nel Paese, quasi speculare a quella italiana (a ieri la avevano protetto solo il 12,9% della popolazione), il ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn, ha annunciato l’inizio del confronto con Mosca in vista di una possibile distribuzione del vaccino russo, non prima l’approvazione da parte dell’Ema. Dunque Berlino "avvierà colloqui bilaterali con la Russia", cominciando a discutere di possibili quantità da spedire in Germania. "Per fare veramente la differenza", ha spiegato ancora Spahn, "la distribuzione del vaccino dovrebbe cominciare fra due-cinque mesi".

La trattativa intorno allo Sputnik è tornata d’attualità dopo gli stop, da parte di alcuni Laender all’uso di AstraZeneca. E prima la Baviera e poi il Meclemburgo hanno annunciato di aver avviato confronti con la Russia, raggiungendo pre-accordi per l’acquisto di vari milioni di dosi di Sputnik prima ancora di una eventuale approvazione da parte dell’Ema. Forniture, come sottolineato dallo stesso governatore bavarese, Markus Soeder, che potrebbero iniziare ad arrivare intorno al mese di luglio o addirittura tra fine maggio e inizio giugno.

Favorevole al siero russo anche il governatore del Brandeburgo, Dietmar Woidke e il presidente della Sassonia, Michael Kretschmer, fatto che ha acceso un faro sullo scontro aperto tra la Cancelliera, Angela Merkel e i Laender stessi, con la prima che spinge per un nuovo lockdown "duro e unitario" da attuare in tempi brevi, e i ’governatori’ che - invece - vogliono ripartire, pur avendo davanti una curva epidemiologica che non accenna a piegarsi. Ecco, dunque, che la Merkel, per uscire dall’angolo, sembrerebbe pronta a una mossa senza precedenti, ovvero esautorare i Laender, come ha commentato ieri lo Spiegel, accentrando nelle mani del governo federale la competenza della lotta alla pandemia e unificando così le misure e le restrizioni, anche ricorrendo ad appositi decreti legge. I progetti in questo senso sono stati confermati, afferma il settimanale, da fonti interne al Bundestag: in pratica, le varie circoscrizioni regionali saranno obbligate a rafforzare i provvedimenti anti-Covid quando sono superati determinati livelli di contagio e di incidenza.

E in quest’ottica va anche letto il ’balzo in avanti’ deciso dal governo centrale tedesco nei confronti di Sputnik. Una volta che il siero - si ribadisce in Germania - avrà ricevuto luce verde, Berlino parlerà direttamente con Mosca, ha detto Spahn, anche in barba alla Commissione Europea, che ha ribadito di non voler far contratti per l’acquisto dello Sputnik fino a quando Mosca non fornirà i documenti necessari all’eventuale via libera dall’Ema. Insomma, per la Merkel ancora una ’fuga in avanti’, per superare le difficoltà politiche interne e tentare di evitare un ulteriore inasprimento delle misure anti Covid come, invece, ha anche auspicato Clemens Fuest, il presidente dell’autorevole istituto Ifo: "Dobbiamo ridurre ancora i contatti per riuscire ad abbassare le infezioni, altrimenti non sarà possibile avere una ripresa duratura dell’economia".