Mercoledì 24 Aprile 2024

Aviaria in Italia: cosa sta succedendo. "Così teniamo il virus sotto controllo”

Il direttore del centro di riferimento europeo: contagi in tutti i continenti, ecco perché. Oms: negli ultimi 2 mesi nel mondo 5 casi nell’uomo

Aviaria in Italia: cosa c'è da sapere

Aviaria in Italia: cosa c'è da sapere

Roma, 28 aprile 2023 - Aviaria in Italia: cosa sta succedendo? Dopo l’allarme lanciato dall’Oms a livello globale e i 5 casi nell’uomo segnalati tra marzo e aprile in tutto il mondo, abbiamo rivolto 4 domande a Calogero Terregino, direttore del Centro di referenza nazionale ed europeo per l’influenza aviaria all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). 

1. Aviaria in Italia: qual è il quadro attuale?

“Nel nostro Paese - spiega il direttore - la situazione è sotto controllo. Siamo stati investiti da un’ondata primaverile di focolai abbastanza anomali negli allevamenti di pollame, da gennaio sono stati 10. Tre hanno coinvolto strutture molto piccole, di tipo familiare. Il problema più importante si è verificato nella provincia di Verona, dove sono stati coinvolti allevamenti di tacchini e di galline ovaiole. Sono fenomeni abituali, a cui siamo preparati. Sempre che, beninteso, l’entità degli episodi rimanga in queste dimensioni”.

2. Aviaria nel mondo, che cosa sta succedendo?

“Questo problema è conseguenza di un’ampia diffusione del virus nei gabbiani comuni - spiega Terregino -. La situazione a livello globale è molto seria. Tutti i continenti attualmente sono coinvolti da focolai, sono stati infettati dall’aviaria gli uccelli selvatici”.

A questo link le Faq del ministero della Salute

3. Aviaria, come si diffonde?

Quello che sta succedendo “non è un’eccezionalità di quest’anno, è un fenomeno che è andato crescendo nel corso del tempo. Sempre favorito dalle migrazioni degli uccelli selvatici”. Naturalmente, la diffusione è più seria nei paesi - come il Sud America - che prevedono regole meno restrittive.

4. Cosa si sta facendo in Italia?

“La discussione sul come fronteggiare l’influenza aviaria è aperta in tutti i paesi, a partire da quelli più industrializzati - risponde il direttore -. Ed è necessario soprattutto un rafforzamento delle attività di sorveglianza e di monitoraggio. In Italia la situazione è sotto controllo grazie a misure molto restrittive, ad esempio in questo periodo abbiamo creato una zona di ulteriore restrizione oltre a quelle previste dalla normativa internazionale. Abbiamo allargato un’area che di norma prevede 3 km come area di protezione e 10 km per la sorveglianza”.