Venerdì 26 Aprile 2024

Attacco alla Nato in Kosovo Molotov dai manifestanti serbi Feriti anche 14 militari italiani

Guerriglia per l’elezione di sindaci albanesi. I soldati rispondono con lacrimogeni e granate stordenti. La Farnesina chiama Belgrado e Pristina: basta violenze. Il generale Ristuccia: "Noi restiamo imparziali".

di Alessandro Farruggia

Torna a esplodere la polveriera del Kosovo, dopo gli scontri di venerdì scorso. Nella cittadina di Zvecan – 45 chilometri a nord di Pristina e tre da Mitrovica – gli scontri ieri hanno coinvolto un migliaio di manifestanti serbi, la polizia kosovara e le forze della Kfor (una compagnia italiana del 9° alpini dell’Aquila, una compagnia polacca, una moldava e due ungheresi) e hanno portato al ferimento di 14 soldati italiani (3 con fratture gli altri con ustioni e ferite da scheggia, nessuno in pericolo di vita), 25 ungheresi (di cui 5 lievi) e 5 moldavi (feriti lievi).

Le unità della Kfor sono state dispiegate nelle 4 municipalità del Kosovo settentrionale per contenere le violente manifestazioni avvenute dopo che i sindaci neoeletti il 23 aprile scorso (kosovari albanesi, perché i serbi hanno boicottato le elezioni) nei giorni scorsi hanno cercato di insediarsi. La situazione era particolarmente tesa a Zvecan, dove c’è stato un incontro tra il presidente della Lista Srpska Goran Rakic e il comandante americano del Battaglione di Rc-East di Kfor. Rakic, come gli era stato chiesto dal comandante Usa, si sarebbe rivolto ai manifestanti chiedendogli di far passare due blindati della polizia kosovara rimasti bloccati. I manifestanti però non solo non hanno consentito il passaggio ma hanno iniziato un lancio di oggetti al quale le truppe Kfor hanno risposto lanciando lacrimogeni e granate stordenti. I serbi hanno risposto con pietre e bombe molotov con chiodi. Ed è stato il caos.

"Mentre contrastavano le frange più attive della folla – osserva il comandante della missione Kfor, il generale Angelo Michele Ristuccia – diversi soldati del contingente Kfor sono stati oggetto di attacchi e hanno riportato ferite da trauma con fratture e ustioni dovute all’esplosione di ordigni incendiari". "Gli attacchi ingiustificati alle unità della Nato – avverte il generale italiano – sono inaccettabili e la Kfor continuerà ad adempiere al suo mandato in modo imparziale". Cinquantatré civili serbi sarebbero rimasti feriti durante gli scontri, secondo l’agenzia di stampa serba Tanjug. I feriti sono stati ricoverati nel centro clinico e ospedaliero di Kosovska Mitrovica. Una persona avrebbe due ferite di arma da fuoco ed è stata operata.

Il premier kosovaro, Albin Kurti, ha avuto un colloqui telefonico con l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell e con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha chiamato anche il premier serbo Vucic. "Quanto sta accadendo in Kosovo è assolutamente inaccettabile e irresponsabile. Non tollereremo ulteriori attacchi nei confronti di Kfor" ha detto la premier Giorgia Meloni: "È fondamentale evitare ulteriori azioni unilaterali da parte delle autorità kosovare e che tutte le parti in causa facciano immediatamente un passo indietro". Ma le parti si rimpallano le responsabilità. Il presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, ha detto ieri sera che il premier kosovaro "ha un solo desiderio: provocare conflitti in Kosovo e Metohija e provocare un grande conflitto tra i serbi e la Nato".