Mercoledì 24 Aprile 2024

Assolto dopo 10 anni Tappezza la città di manifesti

L’ex presidente del consiglio comunale: così tutti sanno che sono innocente. L’accusa di abuso d’ufficio e le dimissioni. "Racconto il mio calvario giudiziario"

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Ha tappezzato la città di Prato con dieci maxi cartelloni pubblicitari sui quali compare a caratteri cubitali la scritta "ASSOLTO", a cui fanno seguito le frasi relative alla vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto: "dopo dieci anni" e "il fatto non sussiste". Il protagonista è l’ex presidente di centrodestra del consiglio comunale di Prato fra il 2009 e il 2013, nonché ex vicepresidente di Anci Toscana, Maurizio Bettazzi, assolto lo scorso 1° febbraio, dopo un processo di 10 anni, dalle accuse di abuso d’ufficio e concussione. La vicenda risale al 2013, quando era vicepresidente del consiglio comunale di Prato. Bettazzi effettuò una consulenza da 2.800 euro, mai pagata, in qualità di mediatore finanziario per l’ex società che gestiva il servizio di smaltimento dei rifiuti a Prato (una partecipata dal Comune di Prato), con l’obiettivo di facilitarne l’accesso al credito bancario. Quella consulenza finì nel mirino della procura e ha dato vita al processo concluso con l’assoluzione di Bettazzi (che poche settimane dopo l’avviso di garanzia si dimise dal ruolo politico) perché "il fatto non sussiste".

Oggi, "dopo dieci anni sulla graticola", per Bettazzi è arrivato il momento di fare sapere a tutti che era innocente. "Nei miei confronti è stata usata la mano pesante, c’è stato un accanimento completamente ingiustificato – attacca Bettazzi –. E adesso è giusto che tutti i pratesi sappiano quello chi mi è stato fatto, quello che ho dovuto subire da innocente per 10 anni e quello che è stato fatto passare alla mia famiglia. Con questi cartelli pubblicitari voglio fugare ogni dubbio in tutti coloro che anche solo per un momento possano avere dubitato della mia onestà e correttezza. Quello che invece non posso riavere sono tutte le occasioni elettorali perse a causa di questa vicenda".

Bettazzi ricorda come oggi, senza questo processo, forse sarebbe potuto essere in Parlamento o in consiglio regionale. Un legame con la politica che, però, non si è mai interrotto. "Subito dopo la sentenza mi ha mandato un messaggio il sindaco di Prato, Biffoni – aggiunge Bettazzi –. Poi mi ha subito mostrato vicinanza anche l’ex sindaco di Prato dell’epoca, Roberto Cenni. E in seguito ho ricevuto messaggi bipartisan di sostegno". E sull’ipotesi di una nuova discesa in campo Bettazzi glissa: "Mai dire mai…". Sulle mosse future non ha dubbi: "Andrò nelle scuole a raccontare la mia storia, farò in modo che ovunque si sappia quello che ho passato. Non lo auguro a nessuno: non è giusto che un eletto debba sottostare a quello che ho vissuto io per 10 anni".

Stefano De Biase