Venerdì 26 Aprile 2024

Riace, arrestato il sindaco. "Ha favorito l'immigrazione clandestina"

Domenico Lucano, posto ai domiciliari, è diventato famoso proprio per il suo impegno pro accoglienza. Avrebbe organizzato matrimoni di convenienza tra italiani e straniere

Domenico "Mimmo" Lucano, sindaco di Riace (Ansa)

Domenico "Mimmo" Lucano, sindaco di Riace (Ansa)

Riace (Reggio Calabria), 2 ottobre 2018 - "Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti". Con queste accuse è stato arrestato e messo ai domiciliari il sindaco di Riace, Domenico Lucano, diventato famoso proprio per il suo impegno in favore dei migranti. Secondo le indagini, infatti, il primo cittadino assieme alla sua compagna Tesfahun Lemlem (accusata degli stessi reati e per cui è stato disposto il divieto di dimora) avrebbe organizzato "matrimoni di convenienza" tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime in Italia.

LE INTERCETTAZIONI - Dalle indagini della Guardia di finanza, spiega la procura di Locri che ha coordinato l'inchiesta, è emersa "la particolare spregiudicatezza del sindaco, nonostante il ruolo istituzionale rivestito". E dalle intercettazioni telefoniche sarebbero emerse prove tangibili della condotta del sindaco, come in un colloquio in cui parla del caso di una donna cui è stato rifiutato per tre volte il permesso di soggiorno. "Allora guarda qua, non andare avanti, analizziamo la sua situazione sul piano giuridico. Oggi lei è una diniegata per tre volte, lei non può fare più una commissione, non è più una ricorrente, se è come dice lei che è stata diniegata per tre volte non c'è una quarta possibilità, lei ha solo la possibilità di ritornare in Nigeria però ... fammi andare avanti ... sai qual è secondo me l'unica strada percorribile, volendo spremere le meningi, che lei si sposa! Come ha fatto Stella ... Stella si è sposata con Nazareno, io sono responsabile dell'ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente ... con un cittadino italiano". E ancora: "Proprio per disattendere queste leggi balorde vado contro la legge. Io la carta d'identità gliela faccio, sono un fuorilegge. Non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità. La iscriviamo subito. Fino ad ora la carta d'identità l'ho fatta così". 

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NIENTE GARE PER I RIFIUTI - La procura di Locri, inoltre, contesta all'amministratore l'affidamento diretto del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti della cittadina, al di fuori delle procedure di gara previste dal codice dei contratti pubblici, a favore di due cooperative sociali, la 'Ecoriace' e 'L'Aquilone'. Secondo l'accusa, le due coop non avevano i requisiti di legge richiesti per l'ottenimento del servizio pubblico, perché non iscritte nell'apposito albo regionale previsto dalla normativa di settore.

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DALLA CALABRIA A 'FORTUNE' - L'impegno di 'Mimmo' Lucano in favore dei migranti e per l'accoglienza gli ha dato enorme notorietà anche a livello internazionale, tanto che nel 2016 la rivista americana 'Fortune' lo inserì tra le 50 personalità più potenti nel mondo. I guai per Lucano cominciarono quando la Prefettura di Reggio Calabria, lo scorso anno, dispose un'ispezione nel Comune di Riace dalla quale emersero una serie di irregolarità nell'utilizzo dei finanziamenti governativi per la gestione dei migranti. I risultati dell'ispezione fecero scattare l'inchiesta della Procura della Repubblica di Locri da cui sono emersi gli illeciti che oggi hanno portato all'arresto.

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LE REAZIONI - "Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati! Io vado avanti. #portichiusi #cuoriaperti", commenta Matteo Salvini su Twitter. Duro anche il blog dei 5 Stelle, che ospita un intervento del sottosegretario all'Interno Carlo Sibilla dal titolo "Riace non era un modello, è finita l'era del business dell'immigrazione". "Il sistema dell'accoglienza targato Pd ha creato più indagati che integrati - scrive Sibilia -. Il governo del cambiamento ha dichiarato guerra al business dell'immigrazione. Nel Dl sicurezza ci saranno già risposte importanti, operiamo una stretta doverosa sui controlli delle spese di danari pubblici".

Solidarietà al sindaco viene invece espressa da Stefano Fassina (LeU), mentre Pippo Civati e Andrea Maestri (Possibile) dichiarano: "È incredibile che un ministro indagato per sequestro di persona aggravato festeggi per i reati contestati a quello che lui stesso ha indicato come suo nemico politico". "Il lavoro dei magistrati va rispettato e vedremo cosa emergerà - scrive invece Matteo Orfini, presidente del Pd, su Facebook - ma quanto finora comunicato dalla Procura sembra confermare quello che si è sempre saputo, ovvero che Lucano disobbediva ad alcune leggi che riteneva ingiuste e disumane. Non era un fatto nascosto, anzi lo rivendicava pubblicamente. I magistrati hanno escluso altri reati: non c'erano mazzette, non c'erano giri di soldi, nulla. C'è stato un atto politico forte - perché non rispettare la legge lo è". "E allora - prosegue l'esponente dem - lasciamo stare la vicenda giudiziaria e restiamo sul piano politico. Riace è un modello di accoglienza e integrazione riconosciuto ovunque, un modello perché funziona. Il l principio di legalità in uno stato di diritto è sacrosanto. I magistrati fanno bene a perseguire i reati. Ma la politica ha il dovere non solo di riconoscere e intervenire quando quei reati sono figli di una legge ingiusta o inefficace, ma anche avere la forza di distinguere i comportamenti criminali dalle forme magari estreme di una battaglia politica".

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Al fianco di Lucano si schiera anche Beppe Fiorello. "Crederò in te più di prima. Qualcuno si portera' sulla coscienza la vita di un uomo straordinario,io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo", scrive l'attore su Twitter. E in un altro post si appella direttamente a Papa Francesco: "Pontefice a lei la parola, la spieghi lei a questa politica la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le mafie".

Sulla stessa linea anche Roberto Saviano. "Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell`Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche", scrive su Facebook. "La verità è che nelle azioni di Mimmo Lucano non c'è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile. Disobbedienza civile: questa è l`unica arma che abbiamo per difendere non solo i diritti degli immigrati, ma i diritti di tutti", prosegue lo scrittore.

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