Mercoledì 24 Aprile 2024

Ansia per Berlusconi Silvio grave ma vigile Il fratello Paolo sicuro "Una roccia, ce la farà"

Il Cavaliere ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele. Medici prudenti, si parla di un’infezione polmonare acuta. Con lui i figli, i familiari più stretti e la compagna Marta Fascina.

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Ansia per Berlusconi Silvio grave ma vigile Il fratello Paolo sicuro "Una roccia, ce la farà"

di Giulia Bonezzi

È grave e delicata la situazione di Silvio Berlusconi, ricoverato da ieri al San Raffaele di Milano, in terapia intensiva con una polmonite. L’ex quattro volte presidente del Consiglio è arrivato all’ospedale verso mezzogiorno, in auto con la compagna Marta Fascina; si è sentito male a casa, affaticamento respiratorio. Berlusconi è stato sottoposto a esami del sangue e Tac che hanno svelato un’infezione polmonare, quindi è stato deciso di sottoporlo a terapia antibiotica e di trasferirlo nel reparto di terapia intensiva cardio-toraco-vascolare al piano interrato del settore Q del San Raffaele. Lo stesso settore dal quale il leader di Forza Italia era stato dimesso da meno di una settimana, giovedì 30 marzo, dopo tre giorni di degenza in una stanza a pagamento – diversa dalla suite che occupa di solito al San Raffaele – per effettuare una serie di controlli. L’ospedale ieri non ha diramato bollettini sulle sue condizioni; il primario dell’Anestesia e rianimazione Alberto Zangrillo, che del Cavaliere è anche il medico personale, non ha rilasciato dichiarazioni.

A quanto si apprende, hanno potuto vedere Berlusconi solo i familiari inclusa la compagna. Dall’ospedale, circondato da giornalisti e troupe televisive anche della stampa estera, sono passati tutti i figli di Berlusconi – Marina, Barbara, Eleonora, Piersilvio e Luigi –, oltre alla presidente dei senatori di FI Licia Ronzulli, arrivata in aereo da Roma, e al fratello del Cavaliere, Paolo, l’unico che si è fermato davanti ai microfoni uscendo: "È stabile, è una roccia, ce la farà anche stavolta – ha assicurato –. Il suo umore? Il nostro è buono". A quanto si apprende, Berlusconi non è stato intubato e fino a ieri sera era cosciente. "Parla", riferiva nel primo pomeriggio il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di un vertice Nato a Bruxelles, aggiungendo che "è ricoverato in terapia intensiva perché non era stato risolto un problema precedente che riguarda un’infezione". "La situazione è stazionaria. Ho parlato con la famiglia, c’è preoccupazione, ma con la dovuta prudenza resto ottimista. Abbiamo l’impressione che ci sia una ricaduta di quello che evidentemente non era stato superato", ha detto nelle stesse ore il capogruppo azzurro alla Camera Paolo Barelli, annunciando "un bollettino medico stasera" che però, ieri sera, non è arrivato. A quanto il nostro giornale può ricostruire, durante il ricovero della scorsa settimana per accertamenti (che si erano protratti una notte più del previsto in attesa dei risultati di alcuni esami) non sarebbe emersa la polmonite che è stata scoperta ieri, provocata da un’infezione che non sarebbe comunque il Covid.

La scelta di ricoverare il Cavaliere in terapia intensiva sarebbe legata soprattutto alla necessità di tenere in un ambiente più protetto un paziente che è delicato soprattutto per situazione e storia clinica. Berlusconi, 86 anni compiuti a settembre scorso, ha affrontato il Covid due anni e mezzo fa, nell’estate 2020 quando ancora non esistevano vaccini: lui stesso lo definì "la prova più pericolosa della mia vita", e fu costretto a far fronte alle sue conseguenze nei mesi successivi, con diversi ricoveri nel 2021 (al San Raffaele e, in un’occasione, nel principato di Monaco). Già all’epoca il leader di Forza Italia aveva affrontato diversi problemi di salute più o meno importanti, a cominciare dal tumore alla prostata (rivelato solo alcuni anni dopo) per il quale fu operato proprio al San Raffaele nel 1997, quando aveva 61 anni. Nove anni dopo, nel 2006, ebbe un malore a un comizio dell’allora Casa delle libertà a Montecatini e in seguito volò negli Stati Uniti, a Cleveland in Ohio, per farsi impiantare un pacemaker.

Ma l’ospedale di riferimento del Cavaliere è sempre stato il San Raffaele: proprio qui fu operato d’urgenza per un’occlusione intestinale nella primavera del 2019; sempre qui, nel 2016, affrontò l’intervento forse più complesso della sua vita, al cuore, per la sostituzione della valvola aortica.