Sabato 27 Aprile 2024

Alluvione Emilia Romagna, Ravenna: il giorno più lungo. Città assediata dall’acqua, scarseggia il cibo. A Forlì via all’inchiesta per omicidio e disastro colposo

Evacuate intere frazioni, il drammatico appello del primo cittadino: sono le ore più difficili In molti paesi non arrivano gli approvvigionamenti alimentari. Le vittime salgono a 15

Ravenna, 20 maggio 2023 – L’ultimo argine è una barriera di terra tirata su in fretta e furia sulla strada Faentina, a ridosso del ponte a ovest della città. Oltre ci sono Ravenna e i suoi tesori, chiese e mausolei dalla storia millenaria. Accerchiati dall’acqua del Lamone e degli altri fiumi, che avanza dalla frazione di Fornace Zarattini seppellita nella notte sotto due metri di melma. È qui il nuovo fronte dell’alluvione in Romagna, l’assedio di Ravenna. "Oggi (ieri, ndr ) è il giorno più difficile per la nostra città. Non sappiamo dove riusciremo a fermare l’acqua – ammette il sindaco Michele de Pascale, invitando i cittadini a salire ai piani alti –. Stiamo vivendo ore molto preoccupanti, che ci vedono tutti in prima fila per continuare a evacuare e mettere in sicurezza le persone. Il deflusso verso il mare degli enormi quantitativi fuoriusciti da tutte le fratture degli argini (l’ultima sul Lamone tra Reda e Fossolo, ndr ) sta colpendo tanti luoghi con effetti devastanti". Lo chiamano l’effetto domino delle piene dei fiumi sulla rete dei canali secondari, un dedalo che continua a traboccare acqua in ogni direzione, mentre la terra di bonifica imbevuta come una spugna non assorbe più. "Nel Ravennate il reticolo consortile è stato cancellato e l’acqua che filtra dal territorio risale", sintetizza la situazione il numero uno della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

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Le evacuazioni si inseguono, mentre lo stabilimento Marcegaglia ferma le linee per precauzione (fino a oggi, ndr ): in mattinata tocca a Piangipane e Santerno, poi Serraglio e le ultime case di via Faentina. Oltre c’è la città che resiste. Il salvataggio è una corsa contro il tempo che sfida anche le leggi dell’idraulica. "È in corso un’operazione mai fatta prima – scandisce nel tardo pomeriggio Irene Priolo, vice del governatore Bonaccini –. Proviamo a invertire le acque del Cer (il canale emiliano-romagnolo, che ha già varcato gli argini, ndr ) per portarle verso il cavo napoleonico e il Po e abbiamo chiuso la rotta del Savio, per dirottare l’acqua del canale anche verso quel fiume". Intanto si demolisce l’argine del canale Magni gonfio d’acqua, per deviare la piena verso la pialassa Baiona e il mare.

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Ma tra sfollati in centri di accoglienza e residenti costretti da tre giorni in casa, diversi Comuni dei nove che compongono l’Unione della Bassa Romagna – 100mila abitanti su circa 100 chilometri, l’80 o 90 per cento alluvionati – sono alle prese con problemi legati ai rifornimenti di cibo e acqua. Protezione civile e volontari si fanno in quattro per consegnare derrate a domicilio, anche in canotto. "Stiamo montando nove cucine e mettendo in campo non solo quello che il sistema ci ha consegnato, ma anche la generosità di enti e realtà che donano", dice l’assessore Priolo. Nei supermercati cominciano a scarseggiare soprattutto frutta e verdura, pane e latticini. Colpa della viabilità in tilt, ma anche della sindrome da scaffale vuoto e della corsa all’accaparramento.

Intanto il conto della vittime non si ferma. La quindicesima è a Faenza: il corpo del 79enne Giordano Feletti galleggiava in giardino coperto di fango. Lo ha trovato la polizia, viveva solo. E cominciano a muoversi le Procure. A Ravenna sono stati aperti fascicoli conoscitivi per ognuna delle vittime, i modelli 45, senza ipotesi di reato. Ma non è escluso che passata l’emergenza segnalazioni possano portare a verifiche sul cedimento di manufatti come muri o argini, e dunque a fascicoli per disastro o inondazione colposa. A Forlì è già così: la Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo legata alle vittime nel Forlivese e nel Cesenate. E continua a piovere sulla Romagna ferita: resta l’allerta rossa mentre Ravenna prova a resistere.