Venerdì 26 Aprile 2024

Napoli, agguato davanti a scuola. Ucciso il padre, gambizzato il figlio

E' successo nell'orario di ingresso dei bambini. La rabbia della preside: "Ci sentiamo abbandonati, qui serve l'esercito"

La scena dell'agguato a Napoli (Ansa)

La scena dell'agguato a Napoli (Ansa)

Napoli, 9 aprile 2019 - Hanno sparato al padre, uccidendolo, e gambizzato il figlio. L'agguato è avvenuto a Napoli in via Sorrento, nel rione Villa, nei pressi di una scuola. Ad agire due persone in sella ad una moto, con il casco integrale, uno dei quali ha esploso numerosi colpi di pistola all'indirizzo di padre e figlio che erano appena usciti di casa. Il 57enne Luigi Mignano è deceduto sul colpo mentre il figlio Pasquale, 32 anni, è stato soccorso da una ambulanza del 118 e trasportato verso l'Ospedale del Mare.

Secondo gli investigatori, che stanno ancora ricostruendo quanto accaduto, l'obiettivo dei sicari sarebbe stato proprio Luigi con diversi precedenti penali, nei confronti del quale sono stati esplosi il maggior numero di proiettili. Si sta ancora indagando per capire se, al momento dell'agguato, fosse presente o meno il figlio di tre anni di Pasquale che, comunque, non risulta coinvolto. A terra è stato però rinvenuto uno zainetto rosso da bambino con i disegni di Spider-Man.

DE MAGISTRIS: "GRAVISSIMO, BASTA PAROLE" -  Per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, l'agguato di  oggi "è un fatto gravissimo accaduto in un orario in cui i bambini e i ragazzi vanno a scuola, in un momento in cui la città si mette in movimento". "Basta parole - ha poi aggiunto il sindaco - solamente fatti e se parliamo di contrasto al crimine la priorità è il controllo del territorio e concentrare la maggior parte delle forze di polizia nel territorio e sulle investigazioni per i reati di maggiore allarme sociale". "Di fronte ad attentati di questo tipo - ha concluso il primo cittadino - la domanda che bisogna fare allo Stato è chiedere più forze di polizia perchè il controllo del territorio è compito esclusivo dello Stato".

LA RABBIA DELLA PRESIDE: VOGLIO L'ESERCITO - "Abbiamo vissuto un incubo questa mattina. Qui era pieno di mamme e di bambini. Abbiamo sentito tanti spari.  Abbiamo pensato subito a mettere in sicurezza i bambini -. A raccontarlo è Valeria Pirone, dirigente scolastico dell'Istituto Vittorino da Feltre di Napoli, davanti al quale è avvenuto l'agguato -. Noi, la scuola, le associazioni, la parrocchia, ci sentiamo abbandonati. Chiediamo da tempo le telecamere di sorveglianza e più forze dell'ordine. Io voglio l'esercito. Le istituzioni devono spiegare perché, in un posto così, non ci sia protezione". 

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