Giovedì 25 Aprile 2024

Da un errore all'altro

E' Salvini l’unico vincitore della partita tra politica e magistratura che si è giocata sul blocco (o sequestro) della nave Diciotti. Il conflitto vedeva schierati da una parte il ministro degli Interni dall’altra i giudici del Tribunale dei ministri. Questi volevano processare lui e lui solo per abuso di potere e per il sequestro di 177 naufraghi, ma ne sono stati impediti dalla manovra politica messa in campo da Salvini o forse, soprattutto, dalle menti più acute dei suoi alleati 5 Stelle.

La legittima richiesta dei giudici aveva come destinatari la giunta e l’assemblea del Senato ma è stata intercettata dal governo, che si è assunto la responsabilità di aver trattenuto a bordo di una nave militare italiana decine di profughi, anche minori, in condizioni di estrema indigenza. Non paghi di aver trasfigurato ex post il comportamento di un singolo ministro in un atto collegiale del governo, i grillini hanno poi sottoposto quell’atto a un anomalo voto di fiducia ma – attenzione – non del Parlamento bensì degli iscritti di uno dei partiti di maggioranza.

Che si trattasse di un voto politico e di fiducia al governo lo avevano reso ben chiaro gli esponenti della Lega, avvertendo che il governo Conte non sarebbe sopravvissuto se il voto avesse autorizzato i giudici a procedere. Subendo il diktat di Salvini, i 5 Stelle si sono resi responsabili di una grave distorsione della procedura che impone ai parlamentari di deliberare sulle accuse a un ministro in base alle carte dei giudici e non per pregiudiziale solidarietà al governo. Non paghi di questa manipolazione, Di Maio e il suo circo, forse temendo l’emergere in Aula tra le loro fila di voci e voti dissenzienti, hanno delegato a decidere gli iscritti – cioè gli elenchi in mano alla Casaleggio – spogliando i loro parlamentari persino dalla parvenza di essere uomini liberi. Ecco un assaggio di quel vincolo di mandato – l’obbligo di votare secondo le direttive di partito – che i 5 Stelle vogliono introdurre stravolgendo la Costituzione. Dalla Sardegna dove prepara il bis dell’Abruzzo, Salvini sentitamente ringrazia.