Giovedì 25 Aprile 2024

Salvini unico arbitro

Renzi ha ragione a dire che se fossero passati il superamento del bicameralismo e l’Italicum, oggi avremmo un efficiente sistema che al secondo turno fa decidere agli elettori chi deve governare. Se poi ci fossero le condizioni per approvare il super-presidenzialismo alla francese, il risultato sarebbe ancora più chiaro. Ma mentre sottolinea con enfasi di essersi dimesso, va in tv due giorni prima della direzione Pd a dettare la linea. Mentre dice che per il Pd non esiste altro ruolo che l’opposizione, si propone come azionista di un improbabile governo per le riforme. Con un’intervista televisiva, ha sconquassato quel che resta del suo partito.

Eppure, non ci voleva molto a prevedere il risultato del Friuli, con Salvini saldamente a capo di un centrodestra in ascesa, del tutto disinteressato ad accordi di governo con Di Maio, né tantomeno disponibile a farsi dettare l’agenda delle riforme dall’ex segretario Pd. Per di più, dal Friuli sono arrivate altre buone notizie per Salvini. Il decoroso risultato del centrosinistra e la caduta dei 5 Stelle confermano che se si votasse domani, con il Rosatellum, il centrodestra otterrebbe la maggioranza assoluta dei seggi, stravincendo al Nord e (vedi Molise) tornando competitivo nei collegi uninominali del Sud.

Ma allora, perché Di Maio vuole le elezioni subito? Per limitare la frana. E perché una buona parte dei miracolati messi nelle liste grilline come tappabuchi che da qualche mese ricevono tutti i vituperati benefici della casta, dopo aver visto il loro conto corrente crescere fino ad agosto, potrebbero spostarsi nel gruppo misto e dare "responsabilmente" il loro voto all’unico governo possibile, incamerando così indennità e rimborsi per 5 anni. Dunque, dopo la definitiva rottura tra Pd e Di Maio sancita da Renzi, Salvini ha davanti due autostrade: bastonare i rami degli altri partiti con la minaccia di elezioni a ottobre per vedere quante anime morte cadono nel gruppo misto, oppure passare dalla minaccia ai fatti.