Mercoledì 24 Aprile 2024

Impegno di tutti

Quanti sono i Ponti Morandi delle nostre vite quotidiane? E quante le scuole a rischio dove mandiamo i nostri figli? Quanti gli ospedali a pezzi nei quali possiamo trovarci ricoverati? Quanti i bus, i treni, le metropolitane fatiscenti sui quali viaggiamo tutti i giorni? Quante le strade-groviera sulle quali saltano i nostri ragazzi in motorino? La lista dell’Italia fragile e cadente sarebbe lunga. Ma bastano solo pochi cenni, qualche esempio, per farci sentire a nostra volta deboli e appesi a un filo. Quel filo che avvertiamo dipendere sempre di più dal destino e dai suoi insondabili ghirigori: uno strallo che cede, un solaio che crolla, una macchina per l’ossigeno che s’inceppa, una buca di troppo, un albero che rovina lungo un viale. 

Insomma, la vita nostra e dei nostri cari affidata alla roulette russa quotidiana delle mancate manutenzioni, delle distrazioni colpevoli e addirittura dolose, delle catene di errori, negligenze, colpe, degli scaricabarile, dei ritardi di una burocrazia irresponsabile, degli appalti marci, degli incarichi milionari a go go. Quando, invece, la tutela della incolumità dei cittadini costituisce il primum vivere di ogni Stato, di ogni patto civile. E lo costituisce anche dove vengano attribuiti a un privato compiti di interesse collettivo e il privato manchi ai doveri senza che il garante pubblico agisca.

Il Ponte Morandi è, dunque, molto di più del nostro Ground Zero: è il simbolo del fallimento dello Stato nella sua funzione primaria, quella di garantire la sicurezza alla sua comunità. Ed è dalla riassunzione immediata di questo compito vitale che le autorità devono saper ripartire: a tutti i livelli del potere pubblico. Senza tentennamenti e senza invocazione di presunti lacci e lacciuoli, vincoli e limiti. Per parte nostra, l’impegno decisivo e consapevole sarà quello di vigilare, segnalare e denunciare tutto quello che, sulle strade e nelle scuole, negli ospedali e sui mezzi di trasporto pubblico, come in ogni altro ambito collettivo, mette a repentaglio la nostra vita e quella dei concittadini. Siamo convinti che, nello svolgimento di questo dovere civico, troveremo il determinante contributo dei nostri lettori. È una funzione di tutela e denuncia che, come giornale, abbiamo sempre svolto con le nostre cronache, ma che oggi richiede un surplus di responsabilità. Noi ci stiamo.