Venerdì 26 Aprile 2024

Emergenza migranti. La strategia che manca

Come prevedibile, gli sbarchi sulle nostre coste (dette malignamente ‘il ventre molle d’Europa’) sono in aumento. Non siamo ancora a Mare Nostrum, operazione tutta italiana che prelevava ‘onestamente’ i migranti sui barconi per sbarcarli direttamente a casa nostra, e nemmeno ai tempi del pre-Minniti, quando Ong e flotte alleate che, pur avendo una ben diversa missione, tra applausi di anime candide e benedizioni domenicali ne proseguivano l’opera.

È sin toppo facile sostenere che questo aumento sia dovuto al fatto che i ‘cattivi’ Minniti e Salvini si siano (o siano stati) tolti di mezzo, per lasciare il posto a personaggi graditi dall’establishment. Tuttavia la realtà è che gli sbarchi erano diminuiti, ed ora sono in aumento. Certo, erano provvedimenti tampone, la cui durata, senza il subentro di una strategia di lungo termine, non poteva durare all’infinito. Mentre il Governo, zigzagando tra le liti dei partiti, si sta faticosamente impegnando a mettere a punto questa strategia, vanno individuate le cause dell’innegabile aumento del flusso. 

La prima è stagionale: i trafficanti cercano di trarre maggiori profitti prima della stagione invernale. La seconda è l’instabilità locale, che limita la possibilità di trattativa. La terza è l’efficacia della guardia costiera libica, che i trafficanti ora cercano di evitare organizzando le partenze con località e rotte alternative. La quarta è il gioco al rialzo della Turchia, che pretende nuovi finanziamenti e l’abolizione dei visti per i propri cittadini. Vi è una quinta novità, di cui si parla poco in quanto sotto osservazione. Pare che gli inaffidabili gommoni vengano gradualmente sostituiti con imbarcazioni rigide, trainabili in sicurezza da navi più grandi, che durante la tratta più lunga ne ospitano a bordo gli occupanti. Lo sgancio avverrebbe di notte, in prossimità delle nostre acque territoriali, per procedere in autonomia verso lo sbarco. I barchini ritrovati? Ecco una spiegazione plausibile.