Giovedì 25 Aprile 2024

La risposta sbagliata

Immaginare che i risultati delle elezioni regionali abruzzesi anticipino quelli delle prossime Europee sarebbe decisamente azzardato. Troppe sono le differenze. Alle Europee i partiti si misurano nella loro individualità e l’unico correttivo al principio proporzionale è lo sbarramento per chi non ottiene almeno il 4 per cento dei voti. Viceversa lo scrutinio regionale con l’elezione diretta del governatore innesca un meccanismo maggioritario, dunque favorisce e premia le coalizioni come è accaduto in Abruzzo tanto al centrodestra quanto al centrosinistra. Ciò detto, ignorare, o anche solo sottovalutare l’allarme suonato domenica con il quasi dimezzamento dei voti, sarebbe per i 5Stelle molto peggio di un azzardo, sarebbe prova di cecità politica. E le conseguenze non tarderebbero non solo per i 5Stelle ma per la stessa coalizione di governo. A differenza dei sondaggi dell’ultimo anno questo primo test reale ci dice che la robusta crescita della Lega non compensa le perdite dei grillini. I 5 Stelle perdono voti, tanti voti, a favore dell’alleato ma ne perdono anche a vantaggio della ricostituita carovana del centrosinistra. Dunque, la maggioranza di governo gialloverde non sembra più così solida e inattaccabile come nei mesi passati. Curioso: il movimento ha già incassato l’approvazione dei pezzi forti del suo repertorio propagandistico – il reddito di cittadinanza, lo spazzacorrotti, il taglio dei vitalizi, l’allungamento della prescrizione – eppure i suoi consensi crollano. Si direbbe che o quelle promesse non erano la vera attrattiva che un anno fa calamitò un terzo degli elettori o che la situazione del Paese è così cambiata e la recessione economica è divenuta così incombente da indurre nuove preoccupazioni e ben altre priorità. Se così fosse la scelta di uscire dall’angolo affiancando il Di Battista al Di Maio, chiudendo la Tav, gridando vaffa all’Europa e all’America, inneggiando a Maduro e ai gilet gialli, decapitando e svaligiando Banca d’Italia, risulterebbe un rimedio simile al curare un cardiopatico iniettandogli superalcolici direttamente in vena.